BIRRA ARTIGINALE IMPAVIDA

IMPAVIDA. E’ il nome del nostro birrificio artigianale. Ma è anche l’aggettivo che descrive meglio il carattere e la personalità delle due donne che gli hanno dato vita in un luogo speciale tra le città di Arco (TN), Riva del Garda (TN) e Torbole sul Garda (TN), una mecca per gli amanti del biking, surf, vela, escursionismo ed arrampicata e dal 2020 anche una destinazione per gli amanti della birra artigianale.

Year of establishment:

2020

Number of employees:

FROM 3 TO 9 EMPLOYEES

Annual turnover:

between 250.000 and 500.000 Euro

Reference year of turnover:

2022

Export turnover:

Not available

Activities:

Manufacture of beer


Birra Impavida è un progetto partito nel 2020, tutto al femminile grazie all’intraprendenza di due imprenditrici. Il nome del birrificio prende origine proprio dalla compagine sociale rosa e soprattutto dal coraggio di Serena Crosina e Raimonda Dushku, due amiche che hanno scelto di portare in Italia e nell’Alto Garda qualcosa di nuovo ed innovativo.

IMPAVIDA Company Profile

Company:

Birra Artigianale Impavida

Address:

Via Sabbioni 9A

City:

Arco (TN)

Zip Code:

38066

Social media:

Tag:

No business proposals uploaded

LO STILE: Le prime declinazioni di IPA nascono in Inghilterra nella prima metà del 1800 come prodotto di esportazione verso le colonie, per l'appunto, indiane. L’intensa luppolatura che le caratterizza deriva proprio dalla necessità di farle sopravvivere al lungo viaggio verso le indie: il luppolo, infatti, oltre a donare aromi e amaricatura alla birra, ne garantisce una conservazione più prolungata grazie ai suoi naturali antiossidanti. Gli estimatori di questo stile non hanno fatto che aumentare nel tempo, ed oggi è diventata praticamente sinonimo di birra artigianale.
IL NOME: “La spezza-catene” celebra la forza, la potenza sia fisica che mentale necessaria per conquistare una salita in bicicletta, ma non solo. È la costanza di continuare ad andare avanti, di continuare a salire, senza mai mollare di vista l’obiettivo: che si tratti di tagliare il traguardo o di portare avanti il movimento della birra artigianale.
TASTING NOTES: La birra si presenta dorato carico tendente all’ ambrato, con schiuma bianca e persistente. Subito si percepiscono le note fruttate, che andando dall’agrumato di pompelmo e arancia amara, al tropicale di ananas e mango, si fondono con sentori balsamici che ricordano la resina delle conifere. In bocca è calda e avvolgente, con il malto che sprigiona il suo gusto di pane e pasta frolla, che si mescola ad un amaro importante ma elegante, riproponendo la sensazione fruttata e resinosa già trovata al naso. Il suo carattere deciso, il suo essere senza compromessi, la rende la compagnia ideale per gli “Impavidi”!


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LO STILE: Per Session non si intende un vero e proprio stile brassicolo, quanto un modo di consumare la bevanda; è un termine che descrive tutte le birre a basso grado alcolico, che si possono bere a ripetizione durante una “sessione” di bevuta. Nonostante non superi mai i 4,5 gradi, una buona session è in grado di dare delle incredibili soddisfazioni al palato, ed è forse uno dei migliori canoni di giudizio per valutare il talento di un buon birraio.
NOME: E’ dedicata ad uno degli sport più impavidi di sempre: l’arrampicata in solitaria senza sicura. Una birra che senza dubbio si può bere sempre, per celebrare la conquista delle vette della vita di tutti i giorni.
TASTING NOTES: Birra di colore dorato leggero, che presenta una opalescenza/velatura dovuta all’utilizzo di frumento e avena. L’uso di questi cereali le permette inoltre di presentarsi con una schiuma candida con consistenza “pannosa”. La miscela di luppoli americani, europei e australiani le dona intense note tropicali, agrumate e leggermente resinose. In bocca il corpo è leggero ma vellutato, l’amaro docile, con le note fruttate che si ritrovano anche al palato rendendola “pericolosamente” dissetante.


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LO STILE: Nella grande famiglia delle Pale Ale (birre chiare ad alta fermentazione) troviamo una zia d’America: la APA. L’utilizzo esclusivo di luppoli americani è quello che la contraddistingue, differenziandola così dalle cugine del vecchio continente.
NOME: “Moxie” viene spesso tradotto come “grinta” dall’inglese, ma l’italiano non ha purtroppo un equivalente che faccia onore a questo termine. Descrive chi ha da un lato coraggio, fegato e sangue freddo, e dall’altro un’innata arguzia e intelligenza. È a tutti gli effetti la quintessenza di Impavida.
TASTING NOTES: Birra di color ambra, con una schiuma bianca a grana fine. Al naso si trovano le note tipiche dei classici luppoli americani: l’agrumato, in questo caso con note di arancio e mandarino; e il resinoso. In bocca è scorrevole, di corpo medio. I sentori di pane si uniscono a lievi sfumature di caramello e ne supportano la luppolatura e l’amaro, in un equilibrio che la rendono una perfetta “daily beer”.


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LO STILE: Il termine Pils o Pilsner deriva dalla città di Pilzen, in Repubblica Ceca, dove nel 1842 vide la luce la prima birra chiara a bassa fermentazione del mondo. Rinvigorendo uno degli stili brassicoli più conosciuti ed amati, le Pils “all’italiana” sono caratterizzate da un dry hopping effettuato con luppoli nobili tedeschi o cechi.
IL NOME: Agli amanti degli sport velistici nella zona del Garda non sarà sfuggito a chi è dedicata questa birra. Pelèr è infatti il nome del vento che gonfia le vele a windsurf e kitesurf, che si crea quando aria fredda, scendendo dalle montagne a Nord, incontra il clima mite del lago di Garda. Il nome dialettale sembra riferito alla potenza con cui il vento “pela” la cresta delle onde da Riva a Sirmione.
Note di degustazione: Si presenta con un “cappello” di schiuma candido e compatto. I malti tedeschi selezionati le donano un colore giallo paglierino pallido. Le note erbacee, floreali e speziate della luppolatura di sole varietà mitteleuropee si mescola con le note di pane, miele e cereale. Il corpo leggero, l’amaro elegante e la bassa gradazione alcolica la rendono una bevuta semplice ma gratificante.


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LO STILE: DDH (Double Dry Hopping) NEIPA (New England India Pale Ale). Acronimi a parte, questo stile viene spesso soprannominato Juicy IPA, ovvero succo di frutta di birra, sia per la torbidità e il colore che ricordano quelle di un succo all’ACE sia per le spiccate note fruttate che si presentano al naso e al palato. La nostra interpretazione di questa Fruit Bomb mette in primo piano il lievito di ultima generazione Verdant ALE, in grado di sprigionare intense note di albicocca, pesca e frutta tropicale che ben si legano agli esplosivi sentori fruttati dei luppoli americani.
IL NOME: Interno – birrificio – alba. Da una nuvola di vapore torrido di caldaia emergono due sagome. Il Mastro birraio sorregge il giovane birraio, portandolo all’esterno. I loro volti sono una maschera di fatica. Ma all’improvviso alzano lo sguardo verso l’orizzonte, allertati da un motore in avvicinamento. Contro il sole dell’alba il contorno inconfondibile di un elicottero, il Mastro birraio piega la bocca in una smorfia che ricorda un sorriso: sono arrivati i rinforzi. E più forte delle eliche è il frastuono di musica Hip-Hop, sovrastata da un urlo di battaglia dall’accento milanese:
Note di degustazione Il giallo chiaro quasi paglierino di questa birra si tramuta in un bel dorato opalescente grazie alla torbidità spiccata, classica dello stile. Protetti da una schiuma candida e pannosa, troviamo aromi inconfondibili di mango, pesca, albicocca e lime, seguiti a ruota da un bouquet di frutta a pasta gialla. La base morbida di cereali regala un corpo rotondo al palato, con leggere note biscottate che ricordano una crostata appena sfornata. L’amaro è contenuto ma persistente e sorregge il tripudio di frutti tropicali promessi dall’aroma. Che dire? Una tempesta perfetta.


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