CHE I COLLOQUI ABBIANO INIZIO

Nel quartier generale della Commissione europea a Bruxelles, le due parti hanno dato il via ai negoziati sulle loro future relazioni. L'ampiezza dei colloqui è vasta, trattando dagli scambi di merci alla cooperazione in materia di sicurezza interna per arrivare alla pesca. La Gran Bretagna ha sottolineato da subito la sua indipendenza politica, avvertendo di essere pronta a mettere da parte i colloqui già a giugno. Dall’altro lato, i funzionari UE hanno sottolineato che l'accesso al mercato, tramite accordo di libero scambio, arriverà solo se il Regno Unito accetterà l'allineamento politico e normativo.

David Frost, negoziatore della Brexit per il Regno Unito, e il suo omologo UE Michel Barnier si sono incontrati per cercare di concordare la logistica dei negoziati. All'incontro è seguita una sessione "plenaria" per definire le ambizioni per la settimana. I negoziatori, si trasferiranno poi in un centro conferenze, per iniziare ad approfondire i dettagli delle rispettive posizioni. Questo poichè il quartier generale non è in grado di gestire il numero di riunioni che i funzionari dovranno tenere. Diversi gruppi di lavoro affronteranno differenti temi come: scambi di merci, scambi di servizi, cooperazione nel trasporto aereo, diritti di pesca e coordinamento della sicurezza sociale. Un gruppo specifico invece tratterà l’argomento della "parità di condizioni". Alcune parti delle relazioni future saranno però al di fuori dell'ambito dei negoziati. La Commissione ha respinto infatti le richieste del Regno Unito di discutere in che modo il sistema di accesso ai mercati finanziari dell'UE (equivalenza) verrà applicato al paese.

Per il momento, la linea ufficiale da ambo le parti è che tutto rappresenta una priorità. Questo è il motivo per cui gli argomenti dei colloqui non sono stati sequenziati ma, tutte le grandi questioni saranno discusse contemporaneamente. Per giugno è previsto un incontro tra il primo ministro britannico, il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo per valutare ciò che realisticamente potrà essere realizzato entro la fine dell'anno. L'idea è di svolgere turni di negoziato all'incirca ogni due o tre settimane, alternando Bruxelles e Londra come sedi. Tuttavia Bruxelles è già stata allarmata dai commenti di alcuni ministri britannici che suggeriscono che il trattato non richieda controlli sulle merci che viaggiano tra la Gran Bretagna e l'Irlanda del Nord: mentre, in realtà, il Regno Unito si è impegnato a porre una frontiera normativa e doganale lungo il Mare d'Irlanda e per tale motivo, Barnier ha avvertito che qualsiasi contraccolpo britannico avvelenerà rapidamente i negoziati.

Fonte: The Financial Times