COLLOQUI COMMERCIALI UE-REGNO UNITO

Martedì i 27 membri dell'UE hanno concordato il proprio mandato negoziale e giovedì Johnson ha pubblicato il piano che guiderà l'approccio britannico. Da lunedì, data di inizio ufficiale dei colloqui, il compito delle squadre negoziali sarà trovare un compromesso tra i due testi, che al momento, includono visioni molto diverse sulle future condizioni commerciali oltre a cercare di concludere un accordo prima della scadenza del periodo di transizione. Entrambe le parti hanno come obbiettivo un accordo di libero scambio, eliminando la maggior parte delle tariffe e delle quote ma ci sono punti critici. I quattro punti chiave da tenere monitorati sono:

Parità di condizioni

Londra e Bruxelles hanno concordato in ottobre in una dichiarazione politica il fatto di garantire una "concorrenza leale e aperta". Ad oggi, il problema è che le parti sembrano non essere d'accordo su cosa questo significhi in pratica. Michael Gove, ministro di gabinetto, ha dichiarato che la Gran Bretagna vuole piena autonomia nel stabilire le proprie regole in materia di aiuti di Stato, lavoro e ambiente senza essere legalmente vincolata alle norme UE. Gove ha aggiunto che la Gran Bretagna desiderava regole di parità più vaghe di quelle proposte dall'UE, oltre a non accettare la tesi secondo cui la vicinanza geografica al blocco richiede regole più rigorose. Tuttavia, anche il mandato britannico accetta di impegnarsi per non indebolire o ridurre gli attuali livelli di protezione del lavoro e dell'ambiente.

Pesca

La Gran Bretagna, a seguito della Brexit, diventerà uno "stato costiero indipendente" e sarà legalmente autorizzata a controllare ciò che Johnson definisce la "ricchezza marittima" del paese. Il mandato dell'UE esige un continuo accesso reciproco alle reciproche acque. L'UE vorrebbe un accordo a lungo termine che garantisca l'accesso alle acque britanniche per i pescatori del blocco, mentre il mandato britannico sostiene che dovrebbero esserci negoziati annuali per concordare l'accesso reciproco. Il settore ittico impiega meno di 180.000 persone nell'UE, ma è fondamentale per le comunità costiere, metre nel Regno Unito, rappresenta lo 0,1% dell'economia britannica, ma rimane un settore totemico per i Brexiters.

Servizi finanziari

Nel 2018, i servizi finanziari hanno rappresentato il 6,9% del PIL del Regno Unito e l'accesso futuro al mercato europeo è cruciale non solo per la città di Londra, ma anche per consumatori e imprese UE che si affidano al suo ampio bacino di capitali. Il mandato negoziale dell'UE afferma che le due parti supervisioneranno le interazioni tra i sistemi utilizzando "rispettivi quadri unilaterali di equivalenza", in cui riconoscono l'efficacia delle reciproche normative. Il mandato britannico conferma che si cercherà di garantire un regime più stabile di quello offerto da Bruxelles ai paesi terzi, in base al quale l'approvazione di equivalenza può essere revocata con un preavviso di soli 30 giorni.

Il programma

Bruxelles vede il tempo come uno dei suoi maggiori vantaggi poiché i negoziatori UE pensano che la Gran Bretagna abbia più da perdere da un risultato No-deal rispetto all'UE27. Johnson ha cercato di contrastare questa minaccia sostenendo che potrebbe abbandonare i colloqui a giugno se non vedesse delinearsi un accordo e se percepisse l’improbabilità di concludere i negoziati entro settembre. Tuttavia, pochi a Bruxelles credono che la vera contrattazione inizierà prima dell'autunno. Johnson rimane fermamente convinto che la Gran Bretagna sarebbe pronta a uscire dal periodo di transizione senza un accordo commerciale facendo affari con l'UE alle condizioni dell'OMC (WTO). Per questo motivo, alle imprese nel Regno Unito viene detto di prepararsi per l'esito peggiore.

Ovviamente questo danneggerebbe entrambe le parti, anche se Bruxelles sapendo che l'Unione europea ricopre una grande fetta del commercio del Regno Unito, proporzionalmente, questa decisione danneggerebbe maggiormente la Gran Bretagna.

Fonte: The Financial Times