GIORNATA CAOTICA IN LUSSEMBURGO, PRESSIONI SU JOHNSON PER TROVARE UN ACCORDO

I colloqui di Boris Johnson con il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker e il primo ministro lussemburghese, Xavier Bettel, non sono andati come previsto, terminando con il primo ministro britannico preso di mira per l'attuale impasse e Juncker che afferma che il Regno Unito deve ancora presentare proposte concrete per un accordo sulla Brexit.

“Il Regno Unito e l'Ue hanno la giusta quantità di tempo per giungere ad un accordo ed evitare un'uscita no-deal il 31 ottobre, ma prima, occorre che l'Unione si smuova dalle sue posizioni", questo è quanto ha affermato il primo ministro britannico, in una breve dichiarazione a seguito dei colloqui. Dall’altro lato, Juncker ha spiegato: “L'incontro con Johnson è stato amichevole e i negoziati continueranno, ma è responsabilità del Regno Unito proporre soluzioni operative, sotto il profilo legale, compatibili con l'accordo di recesso". In particolar modo, sembrano mancare proposte alternative sul tema backstop, la soluzione di salvaguardia per evitare che risorga un confine fisico tra Irlanda e Irlanda del Nord, compatibili con l'accordo di ritiro e che raggiungano comunque gli obiettivi del backstop. Johnson, ha infatti ancora bisogno di trovare una soluzione alla questione che finora ha ostacolato gli inglesi. Un'idea che egli considera come soluzione parziale è una zona alimentare tutta irlandese, con l'obiettivo di evitare la necessità di controlli lungo la frontiera tra l'Irlanda, che si trova nell'UE, e l'Irlanda del Nord, che si troverà nel Regno Unito. Tuttavia, su qualunque piano venga elaborato da Johnson potrebbe essere posto il veto dall'assemblea di condivisione del potere dell'Irlanda del Nord, dove è necessario solo 1/3 dei membri per bloccare la proposta. Questo però non è l'unico problema; il PM irlandese Leo Varadkar sottolinea che il cibo copre solo il 30% circa di tutti gli scambi transfrontalieri, il che significa che sarebbero ancora necessari controlli per le restati merci.

Fonte: Bloomberg – BrexitBullettin