JOHNSON E L'UE PROMETTONO VIGORE NEI COLLOQUI: RINASCE LA SPERANZA DI UN ACCORDO POST-BREXIT

Boris Johnson ha fissato, per fine luglio, la scadenza per sigillare un accordo commerciale tra Regno Unito e UE. Un intenso periodo di negoziati sarà cruciale per rompere lo stallo su questioni che vanno dagli aiuti di Stato alla pesca. Ambo le parti concordano sulla necessità di dare nuovo slancio ai negoziati e Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, concorda su questo ma avverte che l'UE non abbandonerà mai la sua richiesta che le società britanniche competano con i concorrenti europei in condizioni di parità. Nella giornata di ieri a Bruxelles l’ottimismo era papabile per il fatto che Johnson si fosse impegnato a intensificare i negoziati e non fosse uscito dai colloqui, i quali sono rimasti in stallo per settimane. È stato anche riconosciuto che la Gran Bretagna si è impegnata positivamente nell'attuare l'accordo firmato l'anno scorso per evitare un confine duro in Irlanda, anche se i dettagli rimangono in discussione. L'insistenza dell'UE sul fatto che la Gran Bretagna si attenga strettamente alle regole del blocco, dalle leggi ambientali ai sussidi alle imprese, come modo per garantire "condizioni di parità" è una delle principali fonti di tensione. Il primo ministro britannico ha più volte affermato di non poter accettare alcun accordo che lasci il Regno Unito vincolato dalle norme dell'UE. Downing Street spera che Angela Merkel contribuirà a mediare un compromesso quando la Germania assumerà la presidenza europea proprio a luglio. Nel frattempo Bruxelles dichiara che il vero termine per i negoziati sia il 31 ottobre, dato il tempo necessario per ratificare l’accordo. Lo spazio per le negoziazioni sembra quindi più ampio del previsto e rinasce la speranza di un accordo.

Fonte: The FT