REGNO UNITO: POSSIBILE USCITA AL 31 DICEMBRE SECONDO LE NORME DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO (WTO)

Boris Johnson afferma che se non fossero compiuti buoni progressi prima del vertice europeo di giugno, la Gran Bretagna potrebbe spostare la sua attenzione sui preparativi per uscire dal periodo di transizione, il 31 dicembre, alle condizioni dell'OMC (WTO); questo significherebbe nuove tariffe e quote sugli scambi. Johnson si è rifiutato di pubblicare una valutazione di impatto economico del suo accordo commerciale in stile canadese, che eliminerebbe tariffe e quote ma implicherebbe comunque nuovi attriti alla frontiera, oltre a rifiutarsi di dire quali costi è disposto ad imporre all'economia britannica se decidesse di lasciare a fine anno in base all'OMC.

Una valutazione del governo, datata 2018, ha suggerito che un accordo in stile canadese potrebbe mettere fine al 5% della crescita economica della Gran Bretagna nei prossimi 15 anni rispetto alle previsioni attuali, mentre un'uscita in termini OMC comporterebbe un un colpo dell'8%. La pubblicazione del mandato dimostra che Johnson vuole negoziare un accordo commerciale basato sui precedenti accordi dell'UE con Canada, Giappone o Corea del Sud, concentrandosi principalmente sulla rimozione di tariffe e quote per le merci, con una copertura limitata per i servizi. Questo conferma che il primo ministro vuole stipulare un accordo con Bruxelles, secondo  il quale la città di Londra ha accesso all'UE sulla base di una "cooperazione normativa".

Bruxelles afferma che continuerà a riservarsi il diritto di sospendere l'accesso al mercato con un preavviso di 30 giorni, se ritiene che il Regno Unito si stia discostando dalle norme concordate. Il punto cruciale nei negoziati è molto probabilmente quello delle richieste dell'UE di rigorose condizioni di parità, volendo garantire che la Gran Bretagna non minacci l'UE attraverso una deregolamentazione aggressiva della sua economia. Giovedì, gli alleati di Johnson hanno negato di essersi allontanati dagli impegni assunti dal primo ministro lo scorso ottobre, anzi gli stessi sostenevano che era stata l'Unione europea a rinunciare a tale impegno andando molto più in là di quanto era stato concordato. Tuttavia, il mandato del Regno Unito concorda sul fatto che in settori quali le leggi sul lavoro e le norme ambientali entrambe le parti dovrebbero impegnarsi a non sottovalutare le normative esistenti, suggerendo che esiste un margine di manovra per i negoziatori.

La probabile disputa sulla pesca, altro grande punto critico nei colloqui, potrebbe far deragliare altri aspetti dei negoziati, ma Johnson vuole evitare la prospettiva di colloqui che si trascinano in autunno. Il governo comunque consiglia alle imprese di prepararsi a una possibile uscita alle condizioni dell'OMC, anche se dichiarazioni doganali e altri documenti, sarebbero comunque richiesti anche in base a un accordo di tipo canadese.

Fonte: The Financial Times