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26 Maggio 2023

Svizzera

PIL SVIZZERO PREVISTO IN LIEVE CRESCITA

L'economia svizzera dovrebbe essere cresciuta leggermente nel primo trimestre. Gli esperti si aspettano una progressione del prodotto interno lordo (rispetto ai tre mesi precedenti) compresa fra lo 0,1% e lo 0,3%, emerge da una indagine dell'agenzia finanziaria Awp. Su base annua l'incremento è previsto attestarsi tra lo 0,6% e lo 0,7%. La prima stima ufficiale sarà pubblicata martedì prossimo (30 maggio) dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco). Il dato è molto atteso, ancora di più dopo la revisione operata oggi in Germania dall'ufficio di statistica Destatis, che ha abbassato al -0,3% (da 0,0%) il dato del Pil di gennaio-marzo: questo significa che il paese è in recessione tecnica, avendo registrato, per due trimestri consecutivi, un calo del Pil (-0,5% negli ultimi tre mesi del 2022). In base alle informazioni disponibili, l'economia svizzera sembra invece aver iniziato il nuovo anno "abbastanza bene", afferma l'economista di Raiffeisen Alexander Koch. Le vendite al dettaglio sono aumentate e i dati delle transazioni con carte bancarie per il settore dei servizi indicano almeno uno sviluppo stabile. Anche la produzione industriale appare robusta, nonostante il calo degli ordini in entrata. Pure secondo David Marmet di ZKB - la banca cantonale di Zurigo - è probabile che i consumi privati abbiano fornito un contributo positivo alla crescita, non da ultimo perché la sicurezza del lavoro risulta essere superiore alla media. Inoltre l'inverno mite ha contribuito a far sì che l'Europa se la cavasse meglio del previsto in termini di approvvigionamento energetico, cosa che a sua volta dovrebbe aver sostenuto il commercio estero elvetico. Ci sono però anche componenti del Pil che hanno avuto un andamento meno forte. Secondo lo specialista di ZKB, ad esempio, il significativo aumento dei tassi di interesse e l'incertezza economica futura hanno pesato sugli investimenti. Florian Germanier di UBS cita il rallentamento globale, soprattutto nell'industria, come fattore frenante. Gli Stati Uniti stanno attualmente dando pochissimi impulsi: molti analisti prevedono addirittura una recessione nella seconda metà dell'anno o all'inizio del 2024 a causa dei forti aumenti dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve. Stando a UBS l'andamento dell'economia a stelle e strisce è probabilmente il rischio economico più grande per il commercio estero svizzero al momento: e questo rischio si è addirittura acuito negli ultimi mesi. Claude Maurer di Credit Suisse ricorda che il mercato del lavoro rimane solido e l'immigrazione è vivace, il che sostiene i consumi. Per quanto riguarda l'industria, la situazione sul fronte delle forniture migliorerà ulteriormente nel corso dell'anno, cosa che dovrebbe sostenere la produzione e gli investimenti. Gli specialisti ricordano peraltro che, come ha dimostrato il passato, l'economia svizzera segue solo in forma attenuata i movimenti di altre regioni, sia verso l'alto che verso il basso. Questo ha molto a che fare con la struttura congiunturale - cioè con la forza dei settori non ciclici come l'industria farmaceutica e la tecnologia medica - nonché con il quadro generale di politica economica. In generale le banche, gli istituti di ricerca, nonché le autorità nazionali e internazionali prevedono per l'intero 2023 un'espansione del Pil elvetico compresa fra lo 0,3% e l'1,0%. (ICE BERNA)


Fonte notizia: laRegione