Intervista a S.E. Moez Sinaoui, Ambasciatore di Tunisia in Italia

Qual è lo stato dei rapporti economici e commerciali italo-tunisini ?

Il volume degli scambi commerciali tra la Tunisia e l’Italia ha raggiunto nel 2017 i 13,4 milliardi di Dinari (5,6 miliardi per le esportazioni e 7,8 miliardi per le importazioni), pari ad un aumento del 28% rispetto allo stesso periodo del 2016, con un tasso di copertura del 73%.  L’Italia, nostro partner privilegiatoconserva attualmente il suo posto di 2° partner commerciale della Tunisia con quasi 28% delle esportazioni e 26% delle importazioni, sul totale degli scambi con l’Europa.

Sul piano degli investimenti, è doveroso precisare che gli operatori italiani occupano il 2° posto tra gli investitori stranieri in Tunisia con 890 imprese a capitale parzialmente o totalmente italiano che operano nei settori delle industrie manifatturiere, dell’agricoltura, dei servizi e del turismo.  Il volume globale degli investimenti italiani supera i 2,78 miliardi di DT di cui 1,79 per gli IDE con più di 68.000 posti di lavoro.

Nel 2017, l’Italia è diventato il primo fornitore della Tunisia, superando la Francia.  Secondo Lei quali sono i fattori che hanno prodotto questa performance ?

Nel corso di questi ultimi anni, è stata registrata una notevole evoluzione negli scambi commerciali tra la Tunisia e l’Italia, così come la realizzazione di concreti partenariati economici tra gli operatori dei due paesi a dimostrazione dei solidi legami a tutti i livelli tra la Tunisia e l’Italia, nostro partner privilegiato, oltre all’importanza di una cooperazione bilaterale che conosce un ritmo sostenuto ed una volontà da ambo le Parti, di consolidarla.

Infatti, l’Italia, nel 2017, con un volume di esportazioni verso la Tunisia di 3,16 miliardi di dollari, è diventata il 1° fornitore commerciale della Tunisia  superando così la Francia con 3,04 miliardi di dollari di esportazioni. 

L’Italia mantiene inoltre questa posizione anche nel primo semestre 2018.  Questo contesto si commenta con l’aumento delle importazioni dei prodotti energetici e dei cereali, oltre che dei prodotti e materie prime  destinati al settore industriale in Tunisia per l’industria  produttiva e delle trasformazioni.

 

In prospettiva, quali sono i settori focus su cui maggiormente puntare per consolidare i rapporti bilaterali con l’Italia ?

Oltre ai tradizionali settori, quali l’agroalimentare, le industrie meccaniche ed elettriche, e dei componenti automobilistici dove la cooperazione con l’Italia annovera notevoli risultati, si punta attualmente verso la promozione della collaborazione nel settore delle ITC che offre un ragguardevole valore aggiunto ed una rilevante importanza in materia di posti di lavoro, oltre alle ampie prospettive di investimento nell’ innovazione.  In effetti, il settore digitale in Tunisia contribuisce con il 7,2% del PIL ed offre un potenziale di crescita importante per il paese che presenta un elevato vantaggio comparativo grazie ad un tessuto di imprese competitive ed innovatrici.

Il nostro obiettivo è di mettere a profitto le potenzialità della Tunisia in questo settore, sviluppare un partenariato economico con l’Italia e incrementare insieme le opportunità di investimento in materia di innovazione.   Un’altra nostra finalità è quella di promuovere il partenariato tra le imprese tunisine ed italiane del settore, al fine di promuovere le loro esportazioni verso mercati esteri, in particolare verso il mercato africano.

Il Governo tunisino sta attuando una serie di misure a sostegno dell’innovazione.  A questo proposito, è possibile sapere quando diventerà esecutiva la Legge approvata il 3 ottobre 2018 per stimolare lo sviluppo delle startup tunisine ?  Può indicare cosa prevede la misura ?

La Tunisia punta molto sul fattore innovativo quale generatore di ricchezza, di progresso e di crescita economica.  Pertanto, la Tunisia ha promulgato la Legge n°20 del 17 aprile 2018 relativa alla promozione ed al sostegno delle startup, che rappresenta un quadro incentivante per la creazione e lo sviluppo delle startup,fondate sulla creatività, l’innovazione e l’utilizzo di nuove tecnologie e portatrici di forte valore aggiunto e di competitivà a livello nazionale ed internazionale.  Si tratta di una Legge rivoluzionaria che contribuirà alla creazione di una dinamica economica attirando investitori e giovani promotori, e permetterà di accompagnare nel loro percorso i giovani creatori d’impresa.

Inoltre, il Decreto di applicazione di questa Legge è stato promulgato ufficialmente l’11 ottobre 2018 e fissa le condizioni di assegnazione del Label Startup nonché i vantaggi e gli incentivi finanziari e fiscali concessi, quali l’esonero dall’imposta sulle società, sui ricavi e le plus-valenze reinvestite.  Questo quadro giuridico prevede anche che lo Stato si prenda carico di tutti i  contributi sociali e salariali del regime di previdenza sociale, come anche il beneficio di un premio finanziario di sostegno.  Prevede inoltre facilità e flessibilità di gestione dei beni in valuta delle startup per le transazioni commerciali all’estero.

Anche in materia di investimenti esteri, sono state apportate recentemente alcune modifiche all’impianto normativo esistente per attirare investimenti esteri in Tunisia.  Potrebbe indicare le novità che sono state introdotte e quale tipo di interventi sono previsti ?

La Tunisia ha adottato una nuova Legge sull’Investimento, entrata in vigore il 1° aprile 2017 che si iscrive nell’ambito di un insieme di riforme strutturali economiche e sociali per il potenziamento del clima di affari e di rilancio economico, attraverso l’aumento del valore aggiunto, il consolidamento della competitività e del contenuto tecnologico oltre che la creazione di posti di lavoro e  uno sviluppo regionale integrato ed equilibrato.

Questa Legge prevede diverse misure relative alla tutela degli investitori stranieri, e offre notevoli garanzie alla loro attività, facilita il loro accesso al mercato tunisino e semplifica le procedure amministrative per i progetti di investimento.  Prevede inoltre incentivi finanziari e fiscali molto attraenti come l’assunzione a carico dello Stato della totalità dei contributi patronali,  l’esonero delle imposte da 5 a 10 anni secondo la zona di investimento e la concessione, sempre da parte dello Stato, di un premio di investimento per gli operatori, che può arrivare fino al 30% del costo del progetto, secondo i casi.

Qual è il messaggio che sente di dare agli imprenditori italiani interessati a creare nuovi insediamenti produttivi in Tunisia .

Con la stabilità politica e sociale che conosce attualmente la Tunisia, il clima a favore dell’investimento è nettamente migliorato negli ultimi anni, grazie soprattutto alle numerose riforme economiche intraprese.  Questa situazione rappresenta un’opportunità per gli operatori italiani che intendono beneficiare di questo propizio contesto d’affari per sviluppare dei partenariati con i loro omologhi tunisini, in particolare nei settori ad alto valore aggiunto quali l’innovazione tecnologica, nella logica win-win.  La cooperazione tra partners dei due Paesi può orientarsi anche verso la realizzazione di un processo di internazionalizzazione delle PMI italiane in Tunisia quale Hub di investimento, permettendo così il potenziamento della competitività e di beneficiare delle opportunità di export verso altri mercati internazionali, in particolare il mercato africano, nel quale la Tunisia è ben presente e vi opera per ottimizzare e diversificare le proprie esportazioni.