Il Patto per l’Export rappresenta una strategia innovativa per il rilancio dell’export del “Made in Italy” nella fase postemergenza sanitaria, attraverso il rafforzamento degli strumenti di sostegno all’internazionalizzazione e un’azione promozionale di ampio respiro.
Si tratta di una proposta condivisa dal Ministro Di Maio con tutti i partecipanti all’ultima riunione della Cabina di Regia per l’internazionalizzazione (20 dicembre 2019) e con le associazioni che hanno preso parte alla riunione di presentazione delle linee innovative del “Piano Straordinario per il Made in Italy” (3 marzo 2020).
In concreto, il Patto è un vero e proprio accordo che recepisce sinteticamente le istanze delle associazioni di categoria, che hanno preso parte, dal 14 al 21 aprile, a 12 tavoli settoriali di ascolto, presieduti dal Sottosegretario Di Stefano. I tavoli hanno visto il coinvolgimento di oltre 250 partecipanti e 147 associazioni rappresentative di tutti i settori produttivi: dal settore agroalimentare alla meccanica, dal sistema fieristico a quello infrastrutturale, passando per il comparto dell’innovazione, della salute e dei servizi all’export.
Il Patto verrà realizzato dalla Farnesina, grazie anche alla rete diplomatico consolare – composta da oltre 300 Sedi all’estero, tra Ambasciate, Rappresentanze Permanenti, Uffici Consolari e Istituti Italiani di Cultura – da ICE Agenzia (con i suoi 78 Uffici/Punti di corrispondenza all’estero) e dal Gruppo CDP-SACE-SIMEST (con i suoi 12 Uffici nel mondo).
Dai 12 tavoli settoriali di ascolto è emersa una generale convergenza di vedute su alcune linee d’intervento prioritarie, che sono confluiti negli assi strategici del Patto:
1. Comunicazione: campagna di “nation branding”, che sarà realizzata da ICE-Agenzia, con l’obiettivo di rilanciare l’immagine dell’Italia e sostenere i settori economici più penalizzati dalla crisi covid-19, con particolare attenzione al turismo.
2. Promozione Integrata: iniziative di promozione particolare su arte contemporanea, cinema e audiovisivo, spettacoli dal vivo, editoria, cucina, design, scienza ed innovazione, con iniziative che possano essere un’occasione di visibilità per imprenditori, professionisti e creativi italiani e di conoscenza del Made in Italy per il pubblico internazionale.
3. Formazione/informazione: strumenti formativi e informativi per le imprese, tra cui un e-book: una vera e propria guida di accompagnamento all’export, che verrà distribuita tra le PMI pronte ad affacciarsi sul mercato internazionale, ma non ancora stabilmente esportatrici; l’e-desk – partendo da un progetto in corso ICE-SACE-MAECI - consentirà l’accesso digitalizzato ai servizi di sostegno all’export, attraverso il portale unico, con una profilazione di aziende, settori e mercati; TEM (Temporary Export Manager) e DEM (Digital Export Manager), che assisteranno l’azienda nei processi di innovazione, digitalizzazione e internazionalizzazione;
4. Sistema fieristico: ammodernamento del sistema fieristico, attraverso una parziale digitalizzazione delle fiere e la creazione di piattaforme per incontri B2B virtuali;
5. Commercio digitale: ampliamento degli accordi con le principali piattaforme di e-commerce internazionali e anche con piattaforme “minori” di e-commerce, ma molto popolari in mercati prioritari.
6. Finanza agevolata: Centralità degli strumenti finanza agevolata per le strategie di crescita e internazionalizzazione delle PMI e delle imprese start-up. Al fine di aumentare il numero delle imprese che beneficiano degli interventi agevolativi finanziati a valere sul Fondo 394, su richiesta del MAECI, SIMEST realizzerà con sistematicità campagne di comunicazione mirate per le PMI e le startup. Particolare attenzione verrà data alla promozione della disponibilità di risorse a valere sul fondo perduto dei finanziamenti agevolati per le misure su E-commerce e TEM.