48 ORE CRUCIALI

Nella giornata di oggi, Boris Johnson invierà all'Unione Europea la sua proposta formale scritta per un possibile accordo sulla Brexit. Sarà il momento più critico della sua turbolenta premiership e le prossime 48 ore saranno cruciali per decidere se un accordo potrà essere concluso. In altre parole, se l'UE si impegna con la proposta britannica, entrambe le parti potrebbero entrare in una galleria di negoziati che porta al Consiglio europeo del 17 ottobre. Ma è anche possibile che l'UE respinga immediatamente il documento e l’accordo svanirà entro il fine settimana. Downing Street ha avvertito i leader europei che se non interagiranno con il nuovo testo, Johnson interromperà tutti i colloqui e si preparerà per il No-Deal.

Il primo ministro alla vigilia del suo primo discorso alla Tory Conference come leader, ha rivelato lo stretto calendario dei prossimi dieci giorni. Egli, infatti, dovrà negoziare un accordo entro l'11 ottobre, momento in cui sarà fissato l'ordine del giorno del vertice UE del 17 ottobre. A tal proposito, egli ha affermato: “Dieci giorni dovrebbero essere sufficienti. Se c'è un accordo da fare, potrebbe essere pattuito in quel momento”.

Alla base di tutta la trattativa vi è la frontiera doganale e l'isola d'Irlanda. Il tanto atteso progetto di "accordi alternativi" di Johnson, per sostituire il controverso backstop irlandese, si basa su un nuovo sistema di dogane lontano dal confine. La tecnologia verrà applicata per facilitare il movimento delle merci tra nord e sud, con centri di sdoganamento a cinque o dieci miglia dal confine. Per il governo irlandese, questo sarebbe solo l’inizio di una vera e propria proposta, come ha chiarito il ministro degli Esteri irlandese. Il documento redatto, potrebbe quindi, presumibilmente mettere il Regno Unito sulla buona strada per un accordo il 17 ottobre. Mujtaba Rahman del Gruppo Eurasia ha dichiarato: “Se ciò che il Regno Unito produce è una posizione iniziale che potrebbe evolversi nelle prossime due settimane, allora deve essere valutata. Ma se questa è la proposta finale, sarà l’inizio della fine".

Il primo ministro britannico si dice, inoltre, pronto ad ascoltare le contro offerte dell'UE e non esclude di accettare un limite di tempo al backstop; è infatti emerso che i governi dell'Unione, tra cui Francia e Germania, stanno parlando di un possibile compromesso che includerebbe proprio un limite di tempo. Johnson è quindi aperto alla possibilità di negoziare il suo stesso testo, pur insistendo sul fatto che la sua offerta è "un ottimo affare", si ritiene disposto a prendere in considerazione una contro-offerta da Bruxelles. Ciononostante, ha anche spiegato i suoi limiti: "Dobbiamo rispettare le posizioni reciproche. Rispetto fermamente la posizione dell'UE. Ma da parte nostra, vogliamo essere in grado di ritirare l'intero Regno Unito dall'UE in modo da proteggere l'unione doganale del paese".

 

Fonte: FT – Brexit Briefing & The Sun