52 GIORNI ALLA BREXIT

Boris Johnson non sembra ancora voler ritirare la sua dura strategia sulla Brexit, anche con la minaccia di un'azione legale che incombe su di lui nel caso rifiutasse di richiedere un’ulteriore riinvio per l’uscita  della Gran Bretagna dall’EU. Nella mattinata di oggi, lunedi 9 settembre, il primo ministro si dirige in Irlanda, per i suoi primi colloqui faccia a faccia con la controparte irlandese Leo Varadkar, il quale è ben fermo sulla questione del confine irlandese. Domenica, lo steso Varadkar, ha abbassato le aspettative, avvertendo che il Regno Unito è "molto ottimista" se si aspetta che l'UE consideri la possibilità di abbandonare l'accordo di backstop per proteggere il libero flusso di merci attraverso il confine irlandese. Inoltre, egli ha affermato di non aspettarsi nessuna svolta decisiva nei colloqui che si terranno oggi. Nel pomeriggio, Johnson, dovrebbe poi tornare alla Camera dei Comuni per chiedere una seconda volta l’appoggio al suo piano per le elezioni generali anticipate. La rinnovata offerta di Johnson riguardo le elezioni potrebbe essere l'azione finale alla Camera dei Comuni prima che il governo sospenda il Parlamento fino a metà ottobre. In mezzo a tale tumulto, il primo ministro è stato tuttavia incoraggiato dai sondaggi d'opinione del fine settimana che hanno dato ai Tories un forte vantaggio sul lavoro.

Fonte: Bloomberg - BrexitBulletin