BARNIER RITIENE CHE UN FUTURO ACCORDO SULLE RELAZIONI SIA POSSIBILE ANCHE SE DIFFICILE

Michel Barnier da Bruxelles avverte che ci sono punti di divergenza gravi tra le posizioni britannica ed europea, seppur abbia descritto la prima settimana di negoziati come "costruttiva".

In questi giorni, oltre agli ovvi punti di contesa ormai ben noti è emersa un'altra problematica: la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. I negoziatori del Regno Unito hanno già affermato che non si impegnerebbero ad applicare la convenzione in futuro, oltre a cercare di limitare il ruolo della Corte di giustizia europea. La scissione sulla CEDU ha preoccupato Bruxelles, infatti se la posizione del Regno Unito in merito non si modificasse nei prossimi mesi, questo avrà un effetto immediato e concreto sul livello di cooperazione che rimarrà basato sulle convenzioni internazionali.

David Frost, capo negoziatore di Johnson, vuole riguadagnare quanta più sovranità possibile lasciando l’Unione, sottolineando la determinazione della Gran Bretagna a sfuggire all'orbita normativa dell'UE e ad affermare i suoi diritti sovrani. Il punto di partenza dell'UE, all’opposto, è che un ampio accesso al mercato è direttamente collegato al rispetto delle regole dell’Unione; tale per cui, il rifiuto di iscriversi alla CEDU alimenterà i timori che il Regno Unito voglia diventare un concorrente economico, con la capacità di battere il blocco attraverso deregolamentazione e standard più bassi.

Inoltre, l'UE ha avvertito le autorità del Regno Unito che non saranno in grado di accedere ad alcune banche dati dopo la fine del periodo di transizione della Gran Bretagna perché non è legalmente possibile per l'UE aprirle a paesi al di fuori del sindacato e all'area riservata ai viaggi di Schengen.

Fonte: The Financial Times & Bloomberg