BREXIT: CHE COS’E’ IL BACKSTOP DEL CONFINE IRLANDESE

Un punto fondamentale dei negoziati sulla Brexit è stato il confine che separa l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda. Il confine è una questione di politica, di sicurezza e sensibilità diplomatica in Irlanda.Pertanto, il Regno Unito e l'Unione Europea hanno concordato che, qualunque cosa accada a seguito della Brexit, non vi dovrebbero essere nuovi controlli fisici o infrastrutture alla frontiera. È qui che entra in gioco il controverso "backstop".

Che cos’e’ il backstop?

Il backstop è una posizione di ultima istanza, per mantenere un confine senza interruzioni in Irlanda, nel caso in cui il Regno Unito lasci l'UE senza assicurarsi un accordo onnicomprensivo. Si eviterebbero cosi’ nuovi controlli o controlli sul confine irlandese dopo la Brexit.Questo comporterebbe  il mantenimento di un rapporto molto stretto tra Regno Unito e UE per un periodo di tempo indefinito. Il Regno Unito e l'UE vorrebbero mantenere lo status quo di frontiera attraverso un accordo commerciale globale. Prioprio l'UE ha insistito sul fatto che qualsiasi accordo Brexit deve contenere il backstop.

Perché potrebbe essere necessario?

Allo stato attuale, beni e servizi sono scambiati tra le due giurisdizioni con poche restrizioni; ciò dovuto al fatto che il Regno Unito e l’Irlanda fanno parte del mercato unico dell'UE e dell'unione doganale, tale per cui i prodotti non devono essere ispezionati.

Ma, dopo la Brexit, tutto ciò potrebbe cambiare: le due parti dell'Irlanda potrebbero rifarsi a diversi regimi doganali e regolamentari, il che potrebbe significare controlli per i prodotti alla frontiera. La preferenza di ambo le parti è impedire che ciò accada attraverso un accordo commerciale approfondito e completo. Tuttavia, le attuali volonta’ del Regno Unito, che includono l'uscita dall'unione doganale e mercato unico, rendono ciò molto difficile. Una soluzione tecnologica per il confine è un’opzione assecondata da molti sostenitori della Brexit, ma l'UE è molto scettica sul fatto che possa funzionare.

Cosa succede se l'accordo commerciale o la tecnologia non fossero  sufficienti?

Se pero’ un accordo commerciale non può essere raggiunto, o se una soluzione tecnologica non emerge, il backstop entrerà in vigore. Questo manterrebbe il Regno Unito, tra cui le due Irlande, in un unico territorio doganale con l'UE e lasciando l'Irlanda del Nord nel mercato unico europeo delle merci.Ciò significa che le merci che arrivano in Irlanda del Nord da altre parti del Regno Unito NON sarebbero soggette a controlli doganali o standard di prodotto. Queste disposizioni si applicherebbero a meno che e fino a quando sia l'UE che il Regno Unito non le reputeranno più necessarie.

Perché il backstop è stato così controverso?

Quando nel novembre 2018, l’allora primo ministro Theresa May ha dichiarato che il suo gabinetto aveva sostenuto un accordo tra i negoziatori UK-UE che includeva un accordo sul backstop, un enorme contraccolpo si e’ scatenato da parte dei parlamentari di Westminster e diversi suoi ministri si sono dimessi per protesta. Questi temevano che il backstop sarebbe stato utilizzato per intrappolare permanentemente il Regno Unito nell'unione doganale dell'UE, impedendo al paese di raggiungere i propri accordi commerciali. Alcuni parlamentari hanno affermato che il backstop sarebbe accettabile soltanto se avesse un limite di tempo rigoroso o se il Regno Unito avesse il diritto unilaterale di porre fine all'accordo. Tuttavia, gruppi imprenditoriali e di agricoltori nell'Irlanda del Nord hanno supportato il backstop, affermando che si trattava di una strategia accettabile per proteggere il commercio transfrontaliero. Anche i partiti politici non unionisti nell'Irlanda del Nord sostengono il backstop.

Che succede ora?

I due candidati, che si contendono la corsa per diventare prossimo leader del partito conservatore, hanno dichiarato che cercheranno di negoziare modifiche al backstop mentre altri hanno fiducia in una soluzione tecnologica. Sia Boris Johnson che Jeremy Hunt sono stati chiari: il backstop dovrebbe essere rimosso dall'accordo o almeno radicalmente cambiato. Tuttavia, finora l'UE non ha dato alcun segnale di volontà di rinegoziare.Jeremy Hunt sostiene che i leader europei sarebbero pronti a riconsiderare "l'intero pacchetto" se il Regno Unito avesse nuove idee. Hunt aggiungerà il DUP, il partito unionista, alla sua squadra negoziale e darà tre settimane per i colloqui con l'UE e poi deciderà entro il 30 settembre se un accordo per può essere fatto.Johnson ha invece suggerito di rimuovere il backstop dall'accordo di ritiro e di risolvere la questione dei confini irlandesi nella seconda fase dei colloqui Brexit che riguardano un accordo commerciale. Entrambi gli uomini sono d'accordo sul fatto che un accordo sui cosiddetti accordi alternativi è la chiave per sostituire il backstop.

 

Quali sono gli accordi alternativi?

Gli accordi alternativi rappresentano strategie per mantenere un confine soft senza un allineamento normativo tra il Regno Unito e l'UE. Per accordi alternativi ci si riferirsce, quindi, ad un pacchetto di soluzioni tecniche, tecnologiche e amministrative. Un piano di accordi alternativi è stato recentemente pubblicato dal think tank Prosperity UK, il quale e’ stato elogiato da entrambi i candidati, Johnson and Hunt. Lo stresso Hunt lo ha descritto come un "utile e completo contributo", mentre Johnson ha detto di aver dimostrato che "molti controlli possono avvenire lontano dal confine nel caso in cui si dovessero fare senza alcun tipo di infrastruttura di frontiera nell'Irlanda del Nord".

Tuttavia, il rapporto Prosperity UK fa una serie di ipotesi che vale la pena esaminare.In primo luogo, c'è una definizione importante o ridefinizione. Nel 2017, la relazione congiunta UE-Regno Unito ha affermato che lo stesso Regno Unito si è impegnato a evitare un confine hard, comprese eventuali infrastrutture fisiche o relativi controlli. Secondo l'opinione dell'UE, ciò significava che lo status quo doveva essere mantenuto senza nuove procedure relative al confine. Tuttavia, il rapporto Prosperity UK conclude dicendo che “questo è troppo restrittivo........gli inevitabili controlli avverranno altrove”.

Si prospetta anche l’ipotesi che il governo irlandese, il nazionalismo politico e alcune aziende debbano fare un passo indietro. Infatti il governo irlandese dovrebbe fare marcia indietro per quanto riguarda la mancanza di controlli,  il nazionalismo dovrebbe accettare una nuova distinzione tra i due stati e alcuni commercianti dell'Irlanda del Nord dovrebbero sostenere nuovi costi e attriti commerciali. Il rapporto suggerisce anche che, sulla molto delicata questione degli standard alimentari la soluzione migliore, forse unica, è avere un sistema di regole condivise. Questo si snoda su una contorta zona di standard alimentari britannici-irlandesi, che secondo  Prosperity UK sarà "difficile" negoziare.


Cosa ha detto l'UE a riguardo?

L'UE si è impegnata a esplorare soluzioni alternative, ma solo una volta che è stato approvato un accordo di ritiro contenente il backstop. In un recente vertice UE, il primo ministro irlandese, Leo Eric Varadkar, ha affermato che “tali accordi alternativi non sarebbero in grado di sostituire il backstop in tempo utile per la prevista data di uscita del Regno Unito”.

Fonti: BBC News