BRUXELLES E GRAN BRETAGNA SI SCONTRANO SULLE CONDIZIONI CLIMATICHE

Il Regno Unito sta resistendo ai tentativi dell'UE di incorporare l'accordo di Parigi e le relative garanzie sul rispetto degli impegni internazionali in materia di cambiamenti climatici in un futuro accordo commerciale, aumentando la tensione, già presente, sulle relazioni post Brexit. La Commissione europea ha dichiarato a dicembre che l'accordo sul clima di Parigi dovrebbe d'ora in poi essere incluso nelle clausole degli "elementi essenziali" di qualsiasi accordo commerciale che l'UE voglia negoziare con altri paesi in tutto il mondo. Tali clausole stabiliscono principi fondamentali condivisi dai paesi partner, compreso il rispetto della democrazia e dei diritti umani.

Mentre l'UE richiede quindi tali garanzie, la Gran Bretagna sostiene di non dover assumere questo tipo di impegni giuridici in cambio di un accesso preferenziale al mercato europeo. L'UE vuole identificare il patto di riduzione delle emissioni come un elemento essenziale in un futuro accordo e, questa stessa mossa, creerebbe una giustificazione legale per il blocco di sospendere accordi commerciali preferenziali se la Gran Bretagna si allontanasse dai suoi obblighi. Il governo britannico continua a sostenere che qualsiasi accordo commerciale debba rispettare l'indipendenza normativa del Regno Unito, ricordando che il Paese è assolutamente impegnato nella lotta ai cambiamenti climatici. Infatti, lo scorso giugno, il Regno Unito ha adottato un obiettivo di emissioni di carbonio nette pari a zero per il 2050, rendendolo la prima grande economia ad impegnarsi in un obbiettivo di tale portata. Tuttavia, i funzionari di Bruxelles lamentano che la futura cooperazione sul clima prevista dalla Gran Bretagna è in generale meno sviluppata rispetto al partenariato previsto dall'UE, con il Regno Unito concentrato su una serie più ristretta di questioni.

In più, l'UE afferma che il volume dei flussi commerciali con la Gran Bretagna, unitamente all'ampio accesso al mercato che un accordo commerciale privo di tariffe fornirebbe, richiede garanzie per assicurarsi che le attività del blocco non siano svantaggiate. L'UE per questo motivo, sta anche cercando una "parità di condizioni" normativa che copra i diritti del mercato del lavoro, la politica di concorrenza, gli aiuti di Stato e il diritto ambientale. Il terzo round di negoziati inizierà la prossima settimana e sia Michel Barnier che David Frost hanno sottolineato la necessità di compiere progressi in vista del vertice UE-Regno Unito di giugno.

 

Fonte: FTimes