GLI INSORTI SI OPPONGONO A UNA BREXIT NO-DEAL

Nel momento in cui un nuovo primo ministro si prepara ad insediarsi a Downing Street, la gran parte dell'attenzione si concentra su chi verrà nominato al gabinetto. Se la vittoria fosse di Johnson, però, tutto si concentrebbe su chi si dimetterà.

Philip Hammond e David Gauke hanno annunciato che si sarebbero dimessi rispettivamente da cancelliere e segretario alla giustizia prima dell’insediamento di Johnson a Downing Street. Alan Duncan, ministro degli Esteri, aggiunge il suo nome all'elenco ed altri potrebbero seguirlo. Vale la pena leggere la lettera di dimissioni di Duncan a Theresa May, una frase in particolare risalta: "Il Regno Unito fa così tanto bene nel mondo...è tragico che proprio quando avremmo potuto essere la forza intellettuale e politica dominante in Europa e oltre, abbiamo dovuto trascorrere ogni giorno lavorando sotto la nuvola scura della Brexit".

La preoccupazione principale dei tre uomini, sopracitati, è che Johnson e il gruppo di hard-Brexiters stanno per assumere il controllo del governo e potrebbero forzare una Brexit no-deal, ed è proprio questo che i tre vogliono fermare. Tony Blair afferma di non poter credere che Johnson "sarebbe così sconsiderato da tentare di forzare un no-deal senza un’ulteriore consultazione del popolo britannico". Questo sembra essere il motivo per cui Hammond e i suoi alleati hanno deciso di agire. Ora potrebbero essere i moderati conservatori a divenire i ribelli contro un primo ministro in carica.

Fonte: Financial Times - Brexit Briefing