I CITTADINI DELL'UE RESIDENTI NEL REGNO UNITO CHIEDONO CHIARIMENTI SUL LORO STATUS

I cittadini UE residenti negli UK annullano i loro piani di viaggio a causa della confusione sulla potenziale fine improvvisa della libera circolazione. I cittadini di altri Stati membri dell'Unione che vivono in Gran Bretagna hanno invitato il governo a fornire urgentemente maggiore chiarezza sul loro status in caso di una brusca fine della libera circolazione a seguito di una Brexit senza accordi.

Sebbene 1 milione di cittadini dell'UE residenti nel paese abbiano già richiesto lo status stabile, almeno altri 2,6 milioni devono ancora presentare domanda. Vi è profonda confusione e timore in merito all'annuncio del governo, il quale affermava che la libera circolazione si sarebbe conclusa immediatamente il 31 ottobre e che il periodo di transizione pianificato non sarebbe stato attuato. La minaccia alla fine della libertà di movimento durante la notte è sconsiderata, affermano gli stessi cittadini. A questo proposito, il Ministero degli Interni ha pubblicato una scheda informativa, ribadendo che è possibile applicare per ottenere lo status consolidato fino al 31 dicembre 2020, questo meccanismo legale consentirà ai già residenti di continuare a vivere e lavorare in Gran Bretagna dopo la Brexit.  Purtroppo però, non vi è ancora una chiara risposta alla domanda più importante: in che modo i funzionari di frontiera, i datori di lavoro, i proprietari, il SSN e altri distingueranno tra i cittadini UE residenti negli UK prima del 31 ottobre e i migranti che sono venuti dopo. Il Ministero degli Interni ha ribadito che i cittadini dell'UE e le loro famiglie dovrebbero rivolgersi al regime di status consolidato per evitare possibili complicazioni. “Tuttavia, anche coloro che non hanno fatto domanda al termine della libera circolazione, avranno comunque gli stessi diritti sul lavoro, i benefici e i servizi e saranno in grado di dimostrarli nello stesso modo in cui lo fanno ora", ha affermato la nota pubblicata dal Ministero.

La politica di immigrazione secondo l’accordo previsto dal precedente governo di Theresa May prevedeva una graduale transizione dalla libera circolazione piuttosto che un duro arresto. I migranti che desideravano lavorare o studiare nel Regno Unito per più di tre mesi avrebbero dovuto richiedere, secondo la May, un visto temporaneo che permettesse loro di rimanere per tre anni senza alcuna azione di imposizione fino al 2021. Il nuovo governo ha però respinto questa idea, insieme a proposte separate per un'estensione della libera circolazione fino al gennaio 2021.  Cosa potrebbe quindi cambiare dal 31 ottobre? Se i ministri intendono seriamente porre fine alla libera circolazione, dovranno introdurre ostacoli ai migranti UE che cercano di vivere, lavorare e studiare nel Regno Unito per più di tre mesi. Ciò richiederebbe una legislazione che imponga ai datori di lavoro e alle altre figure di verificare che il loro personale abbia il diritto di essere nel paese. Da un lato, i residenti dell'UE dovrebbero dimostrare di essersi assicurati uno status consolidato anche se ciò sarebbe difficile da dimostrare a causa della scadenza post Brexit nel dicembre 2020. Dall’altro lato, i nuovi arrivati dovrebbero ottenere un visto o un permesso di lavoro; estremamente impegnativo da attuare poiché le norme sull'immigrazione non sono ancora state concordate.

Sembra però improbabile che queste modifiche possono essere apportate in tempo. Joe Owen, direttore della Brexit presso il think tank dell'Institute for Government, ha affermato che, “anche se tale legislazione venisse approvata, sarebbe aperta a contestazioni legali”. Owen ha sottolineato che l'ultimo grande cambiamento nel sistema di immigrazione ha richiesto circa quattro anni per essere lanciato, mentre il governo ha impiegato quasi due anni per definire il libro bianco sull'immigrazione post-Brexit, non ha ancora approvato dal Parlamento. Proprio per queste ragioni, egli sostiene l’impobabilità che i ministri possano progettare, costruire e implementare un nuovo sistema in sole 10 settimane. Per tale motivo, una volta che i ministri si renderanno conto di quanto sia difficile attuare questo regime, potrebbero accettare che la libera circolazione prosegua oltre il 31 ottobre. Laura Shields, del gruppo della coalizione britannica in Europa, ha reso nota quella che  è un'ansia parallela, infatti, anche i cittadini britannici che vivono in Europa sono preoccupati per il loro status.

Fonte: Financial Times & The Guardian