I CITTADINI EUROPEI NEL REGNO UNITO RISCHIANO DI PERDERE L’INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE

Si teme che 1,3 milioni di cittadini europei in attesa del diritto permanente di insediamento nel Regno Unito possano essere rifiutati per l’assegnazione del sussidio di disoccupazione durante l'epidemia. La paura principale è quella di vedere trattari i titolari di "pre-settlement status" in modo differente dai cittadini del Regno Unito, violando gli obblighi della Gran Bretagna ai sensi del suo accordo di recesso con l'UE. I vari gruppi di rappresentanza dei cittadini UE hanno scritto a Thérèse Coffey e Priti Patel, rispettivamente segretaria per il lavoro e le pensioni e segretaria interna, per lamentarsi del fatto che molte domande di credito universale erano state rifiutate. Il Dipartimento per il lavoro e le pensioni ha ribattuto sostenendo di aver pienamente riconosciuto i diritti di coloro che hanno uno status prestabilito e che chiunque abbia visto la propria domanda rifiutata potrebbe fare appello.

I dati del Ministero degli Interni mostrano che 1,3 milioni di cittadini dell'UE e dell’EEA avevano raggiunto il "pre-settlement" a fine di marzo; mentre 1,8 milioni hanno raggiunto il diritto permanente di rimanere nel Regno Unito, noto come status consolidato “settlement status”. Il Dipartimento per il lavoro e le pensioni sottopone i titolari di un “pre-settlemnt” ad un test di residenza, il quale richiede che vengano fornite prove come buste paga o un contratto di locazione per la loro residenza nel paese. I gruppi di rappresentanza dichiarano che molti dei loro membri erano stati rifiutati dopo aver fallito il test, insistendo sul fatto che l'accordo di recesso dell'UE obbligava il Regno Unito a trattare i titolari di uno status sia stabilito che pre-regolato allo stesso modo in cui tratterebbe un cittadino britannico. I diritti ai benefit sono divenuti un argomento molto sensibile, con applicazioni a livelli record man mano che aumentano le perdite di posti di lavoro durante il blocco da Covid-19.

Fonte: FT