IL REGNO UNITO RESPINGE LE PROMESSE SUI MARCHI REGIONALI UE

Secondo l'accordo di recesso, firmato lo scorso ottobre, il Regno Unito si impegnava a riconoscere l'intero "stock" di indicazioni geografiche (IG) UE. Oggi però, quest’ultimo sta spingendo per attenuare l'obbligo di riconoscere tali marchi, per prodotti come il prosciutto di Parma e lo Champagne, rischiando di inasprire i negoziati commerciali. Funzionari di ambo le parti hanno confermato che la Gran Bretagna vuole utilizzare i colloqui per negoziare norme più vaghe sulla protezione delle indicazioni geografiche, rispetto a quelle concordate da Johnson nell'accordo legalmente vincolante. Le protezioni IG coprono oltre 3.000 prodotti, il che significa che le imitazioni con lo stesso nome non possono essere vendute nel mercato unico dell'UE. Ovviamente il tentativo britannico di rimettere "sul tavolo" la questione mette in dubbio l'impegno del paese per l'intero accordo mentre Bruxelles insiste di non essere pronta ad una rinegoziazione.

Secondo un diplomatico UE, il Regno Unito fa affidamento su una clausola che rileva che la protezione delle IG persisterebbe "a meno che e fino a quando" non verrà negoziato un accordo diverso per sostituirlo. La Gran Bretagna ha anche suggerito che le attuali protezioni potrebbero essere aperte alla sfida legale, ad esempio dai produttori di alimenti e bevande con sede nel Regno Unito. Un portavoce del governo britannico ha affermato che l'accordo di recesso ha reso "del tutto possibile" che il sistema IG potesse essere sostituito con un'alternativa", aggiungendo che era importante che il Regno Unito mantenesse la capacità di stabilire le proprie leggi e regolamenti.

Con i colloqui ostacolati dalla pandemia, permangono divergenze significative tra le due parti, con il Regno Unito che presenta solo una serie parziale di bozze di testi di trattato, i quali includono accordi di mutuo riconoscimento (MRA) per pratiche di fabbricazione di medicinali, che in passato i negoziatori dell'UE hanno escluso. Altre richieste del Regno Unito includono un accordo veterinario in stile neozelandese per facilitare il flusso di prodotti agricoli e un approccio altamente flessibile alle cosiddette "regole di origine" che regolano il contenuto di fabbricazione delle merci. In altri due settori cruciali, i diritti di pesca e la cooperazione in materia di sicurezza, il Regno Unito non ha ancora presentato alcun progetto di testo. Le due parti sono anche alle prese con una richiesta dell'UE di aprire un ufficio diplomatico a Belfast per gestire l'attuazione del protocollo irlandese che richiede speciali accordi commerciali per l'Irlanda del Nord. Il Regno Unito ha respinto la richiesta iniziale di febbraio, ma sta attualmente rivedendo la proposta.

Fonte: The Financial Times