IL REGNO UNITO RIFIUTA DI RITARDARE LA BREXIT, JOHNSONS SI PREPARA A DIRLO A JUNCKER

Il Regno Unito non è disposto a ritardare la Brexit oltre la scadenza del 31 ottobre, Boris Johnson lo dirà, nella giornata di oggi, al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. L'incontro per l'ora di pranzo in Lussemburgo sarà la prima volta che la coppia si incontrerà da quando Johnson è salito alla carica di PM a luglio.

Anche il principale negoziatore della Brexit dell'UE, Michel Barnier, parteciperà alla riunione a Lussemburgo, mentre Johnson sarà accompagnato dal segretario alla Brexit Steve Barclay e dal rappresentante della Brexit di Downing Street, David Frost. La legge approvata settimana scorsa, costringerebbe infatti il Primo Ministro a chiedere all'UE una proroga alla scadenza se un accordo non venisse concordato entro il 19 ottobre. Ciò nonostante, una fonte di Downing Street afferma: "Il Primo Ministro sottolineerà all'onorevole Juncker che, pur desiderando ottenere un accordo, se entro il 18 ottobre non sarà possibile raggiungerne uno, la sua politica sarà quella di lasciare comunque l’UE il 31 ottobre respingendo qualsiasi ritardo offerto". Domenica scorsa, Juncker ha affermato che il tempo a disposizione si sta esaurendo e che nessun britannico "patriottico" avrebbe desiderato una Brexit no-deal, la quale lascerebbe il paese nel caos.

L'ottimismo del Primo Ministro riguardo all'ottenimento di un accordo rivisto sulla Brexit non è condiviso da parte dell'UE. I colloqui stanno diventando sempre più focalizzati e si basano su idee specifiche, ma le proposte del Regno Unito, secondo alcuni funzionari, sono considerate vaghe e insufficienti. Inoltre vi è ancora scetticismo a Bruxelles sul fatto che il Regno Unito sia seriamente intenzionato a ottenere un accordo. Molti parlamentari hanno messo in dubbio la serietà del governo per l’ottenimento di un accordo, l'ex segretario alla giustizia David Gauke ha affermato che proposte dettagliate non sono state avanzate.

Vi sono poi opinioni contrastanti sul ruolo di Jean-Claude Juncker, il futuro ex presidente della Commissione europea. Nel Regno Unito, si crede che voglia trovare un accordo con Johnson, per incoronare i suoi ultimi mesi in carica. I rapporti suggeriscono che Johnson stia prendendo in considerazione un piano per mantenere l'Irlanda del Nord più allineata all'UE in seguito alla Brexit, in alternativa all'attuale backstop irlandese. Il backstop è tuttora la principale controversia nell’accordo di recesso, che richiederebbe al Regno Unito di seguire le norme doganali dell'UE per garantire che non vi siano controlli fisici al confine tra l'Irlanda del Nord e la Repubblica.

Fonte: BBC News