IL REGNO UNITO RIFIUTA FORMALMENTE L'ESTENSIONE DEL PERIODO DI TRANSIZIONE

Venerdì il Regno Unito ha respinto formalmente l'opzione di prorogare il periodo di transizione post-Brexit oltre la fine di quest'anno. Michael Gove ha dichiarato di aver "formalmente confermato" la decisione durante i colloqui con Bruxelles. Quest’ultima ha quindi accettato la decisione della Gran Bretagna come definitiva e ha chiarito che la priorità ora dovrà essere quella di attuare il trattato di ritiro firmato l'anno scorso e sbloccare i negoziati. Boris Johnson, terrà oggi colloqui di bilancio con i leader dell'UE per valutare come sfruttare al massimo i restanti mesi prima del 31 dicembre. Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione europea, che ha guidato la delegazione di Bruxelles durante la videochiamata di venerdì, ha affermato che la posizione del ministro britannico conferma la promessa fatta ai cittadini nella campagna elettorale e riflette la posizione di Johnson, secondo cui non avrebbe mai cercato una proroga. Tuttavia, Nicola Sturgeon, primo ministro scozzese e Mark Drakeford, la sua controparte in Galles hanno invitato Johnson a invertire la rotta, affermando che la mancanza di tempo prima che il Regno Unito lasci l'UE rischia di compromettere un accordo commerciale o, peggio ancora, portare ad un mancato accordo.

In seguito, Bruxelles e Londra hanno confermato che cercheranno di stimolare i negoziati nel tentativo di sbloccare i colloqui e raggiungere un accordo. Sempre nella giornata di venerdì le due parti hanno pubblicato piani per negoziare ogni settimana dal 29 giugno al 31 luglio, con particolare attenzione alle questioni più controverse. Inoltre, sono previsti colloqui anche per agosto e settembre. Šefčovič, ha poi suggerito che sarebbe estremamente utile ottenere i chiarimenti tecnici entro la fine di questo mese, così da avere risultati tangibili. La videocall con la presidentessa della Commissione europea Ursula von der Leyen e altri leader istituzionali dell'UE saranno i primi colloqui diretti del primo ministro britannico con Bruxelles sulla Brexit da quando il Regno Unito uscito dal blocco a fine di gennaio. A seguito dell'annuncio ufficiale di venerdì di non voler estendere il periodo di transizione entrambe le parti sottolineeranno l'urgenza di porre fine alla situazione di stallo.  L'UE e il Regno Unito hanno infatti annunciato un cambiamento di approccio, con un programma di negoziati intensificato incentrato più strettamente sui quattro principali punti critici: la spinta dell'UE a mantenere i diritti di pesca nelle acque del Regno Unito; il rifiuto della Gran Bretagna delle richieste dell'UE di una "parità di condizioni" normativa; disaccordi sulla struttura della cooperazione in materia di sicurezza; e una divisione delle disposizioni di governance per il futuro partenariato.

 

Fonte: The FT