JOHNSON HA RISPOLVERATO LA MINACCIA DI UNA ROTTURA CON L’UNIONE EUROPEA

Il primo ministro britannico ha sancito che il periodo di transizione post-Brexit non si protrarrà oltre la fine di dicembre 2020. Se il Regno Unito non riuscisse a raggiungere un accordo commerciale entro quella data, l'Unione europea sarà costretta a negoziare secondo i termini dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). La minaccia è sempre più realistica dato che il Parlamento non avrà veto in merito.

Di fronte alla prospettiva di quella che sembrerebbe una Brexit difficile, la sterlina ha già azzerato quasi tutti i guadagni conseguiti dalle elezioni generali di giovedì. Johnson ha vinto la maggioranza, impegnandosi a portare a termine la Brexit, escludendo qualsiasi estensione nel suo manifesto. La decisione è però ancora reversibile: non c'è nulla infatti che gli impedisca di cambiare nuovamente la legge, prorogando il periodo di transizione, nel caso in cui si ritenesse che l’accordo commerciale con l'UE non sia pronto. In ogni caso e qualunque corso segua, questo mostra quanta libertà politica una maggioranza può avere.

Tuttavia, i funzionari UE stanno già avvertendo che il calendario è piuttosto ristretto per poter raggiungere un accordo di ampia portata. Inoltre, Johnson potrebbe deludere coloro che speravano potesse perseguire una Brexit più morbida, la quale avrebbe visto il Regno Unito avvicinarsi alle regole dell'UE in cambio di un maggiore accesso al mercato unico.

Fonte: Bloomberg – Brexit Bulletin