LA CRISI DEL VIRUS RICHIEDE UNA PROROGA DEL PERIODO DI TRANSIZIONE (?)

Ufficialmente, Boris Johnson e il suo governo non hanno intenzione di chiedere alcuna proroga all'UE oltre il 31 dicembre. Non ufficialmente però esistono piani alternativi, poiché è chiaro che tutta l'attenzione del governo è ora diretta a fronteggiare l’emergenza Coronavirus, rendendo in parte impossibile condurre discussioni adeguate e dettagliate sulle relazioni UE-Regno Unito.

Secondo l’ultimo sondaggio YouGov, la maggior parte dei britannici vuole che il periodo di transizione della Brexit venga prolungato. Il 55% delle persone sostiene un'estensione alla scadenza, con un quarto (24%) ancora contrario e il 21% che afferma di non sapere. Gli elettori conservatori rimangono divisi con il 44% contrario e il 39% a sostegno mentre la stragrande maggioranza degli elettori laburisti (73%) sostiene la proroga ed anche l'85% dei liberaldemocratici è a favore di un'estensione.

A Bruxelles ci si aspetta quindi un cambiamento nella posizione del Primo Ministro e l'UE ha chiarito di essere aperta ad un’eventuale richiesta. Nel frattempo i negoziati faccia a faccia sono stati sospesi già dalla scorsa settimana, dopo un solo round, il cui risultato è stato principalmente fa emergere il divario tra le due parti su questioni come la pesca, i servizi finanziari e la regolamentazione delle imprese in generale. L'UE ha pubblicato una propria bozza di trattato sulle relazioni future e il Regno Unito non è stato da meno, ma sarà pressoché impossibile realizzare progressi entro il 30 giugno, data entro la quale Johnson dovrà prendere una decisione.

Indipendentemente dalla pandemia e da qualsiasi decisone venga presa, l'economia del Regno Unito verrà colpita; infatti secondo l'Ufficio indipendente per la responsabilità di bilancio, la produttività potenziale del Regno Unito si ridurrebbe di circa il 4% e il nuovo regime di immigrazione ridurrebbe la produttività di un altro 1,2%. Seppur al momento un accordo UE-Regno Unito non esista ed il governo voglia comunque concludere la transizione a dicembre, provocare deliberatamente un ulteriore shock economico al paese e all’UE in un momento di crisi come questo sarebbe alquanto discutibile.

Fonte: The Financial Times & The Independent