LE MULTINAZIONALI BRITANNICHE E I TIMORI "NO-DEAL"

Secondo i documenti inviati dalle medie e grandi imprese alla Companies House, il numero di aziende del Regno Unito che includono menzioni di timori sulla Brexit nelle loro relazioni annuali, è più che raddoppiato negli ultimi sei mesi. Le aziende che operano nei settori manifatturiero e del commercio al dettaglio evidenziano l'impatto che potenziali nuove tariffe e ritardi alle frontiere potrebbero avere sulle imprese che si affidano alla consegna "just in time" delle forniture. I dirigenti del settore manifatturiero hanno ripetutamente messo in guardia sul fatto che una Brexit senza accordi sarebbe disastrosa per loro, dal momento che molte fabbriche si affidano a parti provenienti dall'Europa e di proprietà di gruppi internazionali che devono esportare i loro prodotti finalizzati nel continente. Stephen Phipson, amministratore delegato di Make UK, organizzazione dei produttori, ha dichiarato al Financial Times: “È fondamentale evitare di lasciare l'UE senza un accordo, un risultato che avrebbe conseguenze molto gravi per l'industria e per questo sosteniamo gli sforzi per raggiungere un nuovo accordo con i nostri partner europei ".

Anche i rivenditori di generi alimentari sono preoccupati per gli effetti dell'uscita dall'UE senza un accordo, dato il rischio di aumento dei prezzi causato da tariffe e cambi di valuta estera e per la potenziale mancanza di disponibilità nei negozi a causa di interruzioni e ritardi nei porti. Inoltre, rivenditori e produttori sono anche preoccupati per la carenza di spazio nei centri di distribuzione.

Il gruppo di ricerca, Company Watch, ha poi esaminato se le menzioni sulla Brexit, da parte delle aziede, potessero essere utilizzate come un fattore predittivo di insolvenza aziendale; il tasso di insolvenza dell'anno scorso per le società che citavano la Brexit nell'anno precedente era leggermente superiore rispetto al tasso di insolvenza di quelli che non si rifereriscono ad esso. Le aziende che hanno menzionato maggiormente la Brexit nel loro rapporto annuale nell'ultimo anno sono state St Modwen Properties, 60 volte, Metro Bank con 51 e Vectura Group con 48. Company Watch ha scoperto che la prima azienda a menzionare la Brexit nel suo rapporto annuale è stata Waverton Investment Management, il gruppo di gestione del fondo, nel 2016.

Fonte: Financial Times