LE SFIDE DEL PRIMO MINISTRO BRITANNICO

I parlamentari contrari ad una Brexit senza accordo suggeriscono la possibilità di formare un governo inter-partitico, con l'unico scopo di chiedere una proroga all’uscita del Regno Unito dall'UE, se il governo di Johnson ricevesse la sfiducia in autunno. Il primo ministro si sta quindi preparando ad affrontare la potenziale sfida dei parlamentari pro-rimanenti, sperando tuttavia di ritardare qualsiasi elezione generale a dopo il 31 ottobre. Nel caso sopra citato, in cui Johnson non riesca a conquistare la fiducia dei parlamentari, un periodo di "riflessione" di 14 giorni consentirebbe ad un governo alternativo di dimostrare di poter comandare la maggioranza alla Camera dei Comuni, prima che si tengano automaticamente le elezioni. Di fronte a questo scenario, il leader laburista Jeremy Corbyn dovrebbe provare ad ottenere un voto di fiducia.

Ma se il governo attuale perdesse attraverso un voto di sfiducia e Corbyn non riuscisse a conquistare la fiducia dei Comuni, la domanda che ci si pone è se sia possibile formare un altro governo. La risposta è sì; “Esiste la possibilità che si formi un governo la cui unica funzione sarebbe quella di fare ciò che Johnson non vorrebbe, ossia scrivere all'UE per estendere l'articolo 50" è quanto affermato da un alto parlamentare laburista.

I parlamentari coinvolti in questa idea ritengono che, in tal caso, il governo posto in essere avrebbe durata di breve periodo, giusto il tempo necessario per chiedere un'estensione dell'articolo. Si prevede poi la dissoluzione dello stesso governo al fine di permettere lo svolgimento delle elezioni generali prima che la Gran Bretagna lasci l'UE, con o senza accordo.

I negoziatori di Bruxelles hanno dichiarato di essere disposti ad offrire un'altra estensione della Brexit se la Gran Bretagna decidesse di tenere un'elezione o un referendum. Ma coloro che sono coinvolti negli sforzi parlamentari per fermare la Brexit riconoscono che riunire un governo così “diverso” (inter-partitico) sarebbe "inverosimile". Inoltre, vi è una particolare preoccupazione tra i parlamentari laburisti, i quali credono che Corbyn e la sua squadra non parteciperebbero a nessun governo di unità nazionale se non fossero in grado di formare la loro propria amministrazione. Eppure alcuni attivisti pro-remain credono che questa possa essere l’ultima possibilità di fermare il no-deal. Dall’altro lato, i parlamentari sono preoccupati che qualsiasi sforzo per formare un governo alternativo possa finire per coinvolgere la Regina, la quale dovrebbe decidere se schierarsi con Johnson e convocare un'elezione al momento della sua scelta o consentire un governo temporaneo per ritardare la Brexit.

Fonte: Brexit Briefing – Financial Times