LIBDEM - IL PIANO DI SWINSON

"STOP BREXIT" è il titolo del manifesto dei LiberalDemocratici, che per ora si collocano terzi, sperano di sfruttare sia il sentimento anti-Corbyn che l'atmosfera anti-Brexit, offrendo la ferma promessa di revocare l'articolo 50 impedendo alla Gran Bretagna di lasciare l'UE senza un altro referendum. Gli stessi definiscono la Brexit come un’umiliazione nazionale che comprometterebbe il SSN, i servizi pubblici, la collaborazione scientifica, la pace nell'Irlanda del Nord e la capacità di affrontare i cambiamenti climatici. Il "remain bonus" di £ 50 miliardi, che si genererebbe restando nell’Unione, è la base per molti degli impegni di spesa proposti dal partito.

Uno di questi, è la formazione scolastica, Jo Swinson punta infatti su bambini e famiglie e l'educazione costituisce la gran parte del manifesto. Segue la salute con un'iniezione di liquidità di 7 miliardi di sterline per il SSN e l'assistenza sociale, dove anche la salute mentale costituisce una parte significativa. Per quanto riguarda l’immigrazione, fermando la Brexit, si proteggerebbe la libera circolazione con i paesi dell'UE ed il potere sui permessi di lavoro e i visti studenteschi verrebbero trasferiti dal Ministero degli Interni ai dipartimenti per l'istruzione e gli affari. Dal punto di vista economico i Lib-Dem pianificano un investimento di £ 130 miliardi per il miglioramento del trasporto pubblico, 300.000 nuove case all'anno entro il 2024 e la banda larga iperveloce. Le riforme fiscali invece comportano aumenti dell'imposta sulle società dal 17% al 20%. Le politiche ambientali sono ambiziose, infatti cercheranno di affrontare l'emergenza climatica entro il 2030 includono l'isolamento di tutte le case della Gran Bretagna, la generazione dell'80% dell'elettricità del Regno Unito da fonti rinnovabili e la garanzia che tutte le nuove auto siano elettriche.

Ad oggi, il Partito Conservatore rimene cauto, nonostante sia in testa alle urne (un nuovo sondaggio ICM/Reuters dà i Tories in vantaggio di sette punti sui laburisti) poichè il rischio permane, infatti, lo stesso partito esclude qualsiasi estensione del periodo di transizione, dopo la fine del 2020. Se vincesse la maggioranza, Johnson dovrebbe portare nuovamente il suo accordo Brexit in Parlamento, prima di Natale, per l’approvazione, ma gli impegni non faciliteranno la negoziazione di un accordo commerciale.

Fonte: Bloomberg