L'UE CERCA IL POTERE DI SANZIONARE IL REGNO UNITO PER EVENTUALI VIOLAZIONI DELL'ACCORDO BREXIT

L'UE chiederà il diritto di sanzionare il Regno Unito per qualsiasi violazione inerente l’accordo sulle relazioni future, cercando di prevenire la "sottoquotazione competitiva o freeride" da parte delle società britanniche post-Brexit. I vari stati membri dell'UE vogliono essere in grado di adottare misure "flessibili" e "provvisorie" nei confronti della Gran Bretagna nel caso in cui violi gli impegni assunti. La dura posizione negoziale dell'UE, esposta venerdì a Bruxelles dai diplomatici, è che il Regno Unito deve accettare di attenersi strettamente alle regole del blocco in settori quali i diritti del lavoro e la protezione dell'ambiente in cambio di un accordo commerciale con poche restrizioni al commercio di merci.

L'incontro è coinciso con una breve cerimonia in cui i capi dell'UE a Bruxelles hanno firmato il trattato di uscita della Gran Bretagna, iniziando un processo di ratifica dell'UE che si concluderà in tempo per il giorno della Brexit il 31 gennaio. Più tardi nel corso della giornata a Downing Street Johnson ha firmato l'accordo di recesso. Lo stesso Primo Ministro e il cancelliere Sajid Javid hanno insistito sul fatto che la Gran Bretagna divergerà dai regolamenti di Bruxelles dopo la Brexit, creando uno scontro nei futuri colloqui sulle relazioni.

Il Regno Unito dovrebbe lasciare ufficialmente l'UE venerdì prossimo, annunciando l'inizio di una transizione di 11 mesi che manterrà invariate le attuali relazioni commerciali e di sicurezza. Entrambe le parti stanno cercando di concordare una nuova relazione entro la fine del 2020, quando scadrà il periodo di transizione. I documenti sottolineano l'insistenza dell'UE sul fatto che un accordo commerciale esente da tariffe e quote dipenderà dalla volontà della Gran Bretagna di attenersi strettamente a una "parità di condizioni" di "norme e standard elevati comuni". Garantire condizioni di parità è uno dei numerosi "principi imperituri dell'UE" per i colloqui. I negoziati con il Regno Unito sulle relazioni future inizieranno quindi a marzo. Il documento afferma che l'intero accordo, compresa la parità di condizioni, sarebbe regolato da un rigoroso sistema di risoluzione delle controversie. Tali misure di esecuzione dovrebbero includere la possibilità di sospensione/risoluzione totale dell'accordo.

Parlando di economia, ad una settimana dal giorno della Brexit, ci sono buone notizie per il Regno Unito che registra un indice di produzione con altezze mai viste dal 2018. L'indice dei responsabili degli acquisti di IHS Markit è balzato sulla scia della decisiva vittoria elettorale di Johnson. La storia però non è ancora finita, infatti il salto di fiducia non è stato abbastanza per spazzare via le prospettive di una riduzione del tasso di interesse della Banca d'Inghilterra il 30 gennaio. Molto cambierà nei prossimi mesi, con un budget post Brexit a marzo che fissa il tono fiscale e il governo di Johnson che avanza con riforme interne. Tuttavia, se i negoziati sulle future relazioni tra Regno Unito e UE si guastassero, le aziende potrebbero vedere offuscate le loro prospettive dal nuovo rischio politico.

 

Fonte: The Financial Times & Bloomberg