L'UE HA DECISO DI PROROGARE LA BREXIT FINO AL 31 GENNAIO 2020

"Il periodo previsto dall'articolo 50, paragrafo 3, TUE, prorogato dalla decisione del Consiglio europeo (UE) 2019/584, è prorogato ulteriormente fino al 31 gennaio 2020. Nel caso in cui le parti di tale accordo completino le rispettive procedure di ratifica e notifichino al depositario il completamento di tali procedure nel novembre 2019, nel dicembre 2019 o nel gennaio 2020, l'accordo di recesso entrerà in vigore rispettivamente il [primo del mese del mese in questione]. "

L'UE ha concordato un'estensione della Brexit al 31 gennaio 2020, con l'opzione per il Regno Unito di uscire anticipatamente. Tusk, presidente del Consiglio europeo, ha infatti affermato che il blocco consentirebbe una cosiddetta "flextension", il che significa che il Regno Unito potrebbe uscire prima della scadenza definita se un accordo fosse approvato dal Parlamento. L'UE ha quindi accettato la richiesta fatta da Boris Johnson una settimana fa, dopo che il Parlamento aveva bloccato il suo tentativo di approvare l'accordo di ritiro. In questo modo si è eliminata la prospettiva di un'improvvisa uscita no-deal il 31 ottobre. L'estensione è stata in parte contrastata dalla Francia di Macron, il quale sosteneva che un ritardo più breve avrebbe fatto più pressione su Westminster per approvare l'accordo concluso con Bruxelles. Tuttavia, gli Stati membri hanno optato per appoggiare l'estensione più lunga, ovvero quella richiesta da Johnson su istruzione del Parlamento.

Oggi, Boris Johnson chiederà ai legislatori di approvare il suo piano per un’elezione generale il 12 dicembre, che verrà votata dopo le 17:00. Il Dems SNP e Lib hanno anche proposto un'elezione il 9 dicembre mentre i laburisti continuano a insistere sul fatto che non sosterranno le elezioni a meno che non ci siano ulteriori assicurazioni sul fatto che che il Regno Unito non crollerà il 31 gennaio. Johnson ha affermato che se il Parlamento acconsentisse al voto, sottoporrebbe nuovamente al controllo dei parlamentari il disegno di legge sull'accordo di recesso. Quest ultimo è già stato sostenuto la scorsa settimana, in seconda lettura a maggioranza di 30. Tuttavia, pochi minuti dopo i deputati avevano votato contro il calendario che avrebbe previsto il passaggio, dello stesso disegno, in Parlamento in soli tre giorni.

Fonti: Bloomberg, BBC News, The Guardian & The Indipendent