POSSIBILE CARENZA DI MANODOPERA: IMPRESE E DATORI DI LAVORO TEMONO IL PIANO DI IMMIGRAZIONE DI JOHNSON

Il nuovo regime di immigrazione post Brexit proposto da Johnson ha lasciato i datori di lavoro preoccupati poichè alcuni settori si potrebbero trovere ad affrontare una carenza di manodopera. La reazione è arrivata dopo che il leader conservatore ha cercato di capire come un sistema di immigrazione basato su punti, in stile australiano, avrebbero funzionato nel caso in cui il suo partito vincesse le elezioni.

Il regime avrebbe tre livelli:

- il livello più alto per i migranti identificati come altamente qualificati o "eccezionali";

- una seconda categoria riguarderebbe i "lavoratori qualificati";

- il terzo livello consentirebbe ai lavoratori “scarsamente qualificati” di rimanere nel Regno Unito in settori in cui vi è una carenza di lavoratori.

I gruppi di imprese si lamentano per lo scarseggiare di dettagli, che non permette loro di sapere quali industrie dovranno affrontare un divieto per i lavoratori stranieri. Adam Marshall, direttore generale delle Camere di commercio britanniche, ha affermato che le società non sono ancora in grado di capire chi potrebbero assumere dall'estero o a quali condizioni, dalla fine del prossimo anno.

Matthew Fell, direttore politico principale della CBI nel Regno Unito, ha messo in guardia dal divieto di entrare nel Regno Unito per i lavoratori meno qualificati, affermando che le proposte fatte fino ad ora, pongono troppa enfasi sul “migliore” rischiando di far sentire i lavoratori stranieri sgraditi. Lo stesso ha dichiarato: “I lavoratori necessari per stimolare la crescita economica devono sentirsi benvenuti nel Regno Unito. Infatti a pari importanza dei lavoratori altamente qualificati, sono le competenze di basso livello molto richieste dalle imprese, specialmenete nell’industria dell'ospitalità, dell'edilizia, dell'agricoltura e dell'assistenza".

Il sistema verrebbe implementato da gennaio 2021, dopo la conclusione del periodo di transizione di 11 mesi successivo all’uscita dall'UE il 31 gennaio 2020. Priti Patel, Segretaria di Stato ha affermato: "Saremo in grado di creare un sistema più equo, che attirerà i più brillanti e i migliori da tutto il mondo per venire qui e contribuire alla nostra società ed economia, riducendo al contempo l'immigrazione complessiva".

 

Fonte: The Financial Times