RORY STEWART EMERGE COME NUOVO OUTSIDER PER LA LEADERSHIP DEI CONSERVATORI

In quasi tutte le elezioni per il leader dei conservatori è emersa una star a sorpresa: David Cameron nel 2005 e John Mayor nel 1990 ne sono un esempio. In questa tornata la sorpresa potrebbe essere Rory Stewart.

Ministro per la cooperazione economica - meglio conosciuto all'estero per esser stato autore, diplomatico ed accademico – è entrato nell'agone con scarso supporto tra i parlamentari del partito conservatore. Con limitata esperienza governativa, è stato nominato ministro appena lo scorso mese.

David Lidgton, de facto vice della May, ha espresso il suo sostegno alla candidatura di Stewart. In pochi ritenevano che potesse giocare un ruolo nella corsa alla leadership.

Stewart è stato un convinto sostenitore dell'accordo definito dalla May comunicandolo apertamente - a volte con troppa enfasi - nei programmi radio e tv. Al contrario di Johnson è fermamente contrario ad uscire dall' UE senza un accordo. Sostiene che un “no deal” non passerebbe al voto dell'attuale Parlamento e comunque sarebbe catastrofico per l'economia britannica.

Sostiene, cosi come il Ministro per l'Ambiente Gove, che uscire entro il 31 ottobre sarebbe molto difficile. Al contrario degli altri candidati, che rinegozierebbero l'accordo raggiunto, prevede di sottoporre nuovamente all'attenzione del Parlamento l'accordo, sostenendo che ci sono scarse possibilità che l' EU conceda le condizioni più favorevoli.

È consapevole che tutto ciò è più facile a dirsi che a realizzarsi, ritiene comunque che la fresca nomina a Primo Ministro potrebbe convincere i deputati di entrambi gli schieramenti a sostenere l'accordo.

 

Fonte: ITA London