SPERANZE PER UN ACCORDO RIPOSTE NEL VERTICE DI GIUGNO

L’Unione Europea e il Regno Unito hanno dato il via al quarto round di colloqui (iniziato ieri e della durata di quattro giorni) sull’accordo commerciale post Brexit e sulla definizione delle nuove relazioni tra le parti. Per questo mese, Boris Johnson sta pianificando colloqui con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, nel tentativo di sbloccare i negoziati commerciali.  Funzionari britannici sperano che Johnson e la von der Leyen diano slancio ai negoziati, raggiungendo così un ampio accordo entro l'estate. Johnson, come ormai ben risaputo, ha escluso la possibilità di un'estensione del periodo di transizione. Tuttavia, rimane ancora un mese di tempo prima della scadenza per richiedere una proroga fino a due anni.

Nel frattempo, Sadiq Khan, sindaco di Londra, ha scritto al ministro Michael Gove chiedendo una proroga del periodo di transizione della Brexit, per evitare ulteriori potenziali danni all'economia. Khan scrive: "L'ultima cosa di cui il paese ha bisogno mentre cerca di trovare una via d'uscita dalla devastazione provocata dal coronavirus è più caos e incertezza". La pandemia che al momento ha sostituito la Brexit come principale fonte di incertezza per gli affari, non deve tuttavia far si che eventuali dubbi sull'accordo commerciale UE e Regno Unito vengano messi in secondo piamo. A tal proposito, la Social Market Foundation, ha pubblicato un'analisi dettagliata delle regioni che potrebbero affrontare il più grande “doppio colpo” alla loro economia a causa del Covid-19 e Brexit. Anche garantendo un accordo di libero scambio entro la fine dell'anno l'impatto peggiore sarebbe a Londra e nel sud dell'Inghilterra, a causa della loro dipendenza da settori come i servizi finanziari e costruzione che si prevedono essere tra i maggiormente colpiti. Ovviamente, senza un accordo, l'impatto economico sarebbe peggiore. Londra ed il sud-est sarebbero ancora colpiti duramente, ma lo sarebbero anche le aree delle Midlands nord-occidentali e occidentali che sono molto meno resistenti.

 

Fonte: Financial Times