UN ACCORDO SEMBRA ESSERE STATO TROVATO

Nella prima mattinata, sul tavolo dei leader dell'Unione Europea, sembrava non esserci ancora nessun accordo da prendere in considerazione. Per ottenerne uno, i negoziatori avrebbero dovuto firmare un testo legale, e cosi è quanto accaduto. È stato infatti concordato un accordo sulla Brexit tra le squadre di negoziato del Regno Unito e dell'UE. Le due parti hanno lavorato sul testo, ma questo necessità ancora dell'approvazione sia del Regno Unito che dei parlamenti europei.

Proprio poche ore prima del vertice, la leader unionista del Democratic Unionist Party, (nazionalisti nordirlandesi) Arlene Foster, ed il suo vice Nigel Dodds hanno reso noto di non poter dare il loro sostegno all'ipotesi di accordo trovato.  "Allo stato attuale non possiamo appoggiare ciò che viene suggerito riguardo alle questioni doganali e del 'consent' dell'assemblea locale dell'Irlanda del Nord" scrivono Foster e Dodds. Jeremy Corbyn ha affermato che l'accordo sembra "anche peggio" di quanto negoziato da Theresa May e "dovrebbe essere respinto" dai parlamentari. Il Partito laburista è infatti sempre più propenso a sostenere un cosiddetto referendum di conferma, il che significa che approverebbero l'accordo solo se fosse sottoposto a referendum. Dall’altro lato invece, il presidente della Commissione europea Juncker ha affermato che si tratta di un accordo equo ed equilibrato. Johnson ha quindi convinto i leader UE a suggellare un deal durante il vertice, tuttavia, il mancato sostegno del DUP suggerisce difficoltà nella ratificazione prevista per sabato.

Fonti: Bloomberg, BBC News, Reuters & Evening Standard