UNA SPIEGAZIONE SEMPLICE DELL’ARTICOLO 24 DEL GATT

Sembra che ci siano molti fraintendimenti sull'Articolo 24 dell'Accordo Generale sulle Tariffe e il Commercio del 1994 (GATT). Il GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) è uno dei principali accordi WTO (World Trade Organisation) riguardante gli scambi di merci. Uno dei principi fondamentali del GATT, come stabilito nell'articolo 1, è il cosiddetto principio della "nazione più favorita" (Most Favoured Nation), secondo il quale un paese che sceglie di applicare tariffe alle sue importazioni, deve applicare a tutti i paesi membri le stesse condizioni.  Se il Regno Unito lasciasse l'UE senza alcuna forma di accordo commerciale, secondo il principio MFN, l'UE sarebbe tenuta ad applicare le sue tariffe esterne alle merci importate dal Regno Unito, e il Regno Unito a sua volta sarebbe tenuto ad applicare le proprie tariffe standard esterne alle merci importate dall'UE.

Tuttavia, l'art. 24 stabilisce una serie di eccezioni consentite al principio di “nazione piu’ favorita”. Infatti, una coppia di paesi o un gruppo di paesi può decidere di stabilire un'unione doganale o una zona di libero scambio tra loro. Il motivo per cui il presente accordo citato non viola il principio MFN, è perché il trattato di Roma ha stabilito un'unione doganale ammissibile tra gli Stati membri come definito nell'articolo 32. Qualora il Regno Unito lasciasse l'UE, sarebbe possibile continuare ad applicare tariffe zero su merci originarie dell'UE, e continuare a praticare tariffe zero su merci originarie del Regno Unito, se cio’ fosse previsto in un accordo di libero scambio (FTA) con l'UE.

Ma supponiamo che il Regno Unito e l'UE concordino in linea di principio sul fatto che intendano negoziare e concludere un accordo di libero scambio, ma nel frattempo vogliano uno stallo in cui vengano applicate tariffe zero sulle merci importate ed esportate tra loro. Questo può essere fatto senza violare il principio MFN nel GATT?

La risposta è si. Il Regno Unito e l'UE possono dar vita ad un accordo di libero scambio temporaneo, destinato a durare solo fino a quando l'intero accordo di non sia stato negoziato e concluso. Un accordo di libero scambio temporaneo che tratti solo tariffe può essere estremamente semplice. Il dottor Lorand Bartels, esperto in diritto commerciale presso l'Università di Cambridge, ha prodotto una bozza di una pagina di tale accordo. Ma al contrario di quanto affermato da Jhonson, vi deve essere un accordo tra le parti, infatti, non può essere una decisione unilaterale.

Di seguito il link: (https://twitter.com/lorand_bartels/status/1088767673083797504?lang=en)

In pratica, un tale accordo temporaneo sulle tariffe dovrebbe essere accompagnato da disposizioni temporanee sul continuo riconoscimento delle norme UE sulle merci importate nel Regno Unito e sul riconoscimento da parte dell'UE delle norme UK sulle merci che vanno nella direzione opposta. Queste disposizioni temporanee sugli standard non sollevano problemi di MFN nell'ambito del GATT perché è obiettivamente giustificato che il Regno Unito e l'UE riconoscano generalmente tali standard, poiche’ al momento identici; questi divergeranno solamente col tempo o nel caso in cui  siano apportate modifiche specifiche dall'una o dall'altra parte.

UNA CONFUSIONE INUTILE - ACCORDI "PROVVISORI" (interim agreements)

Un’inutile confusione è causata dal fatto che, oltre a consentire le unioni doganali e le aree di libero scambio, l'Art. 24 consente anche accordi "provvisori". Tali accordi "provvisori" includono "una pianificazione ed un programma" per arrivare a un FTA o unione doganale conforme entro un "ragionevole lasso di tempo", che è normalmente stabilito in un massimo di 10 anni.

Tali accordi "provvisori" possono essere utilizzati quando, le tariffe vengono gradualmente eliminate, anziché essere abolite da un giorno all'altro. Un accordo per una riduzione graduale delle tariffe deve pero’ essere seguito da un accordo di unione doganale o FTA. Ma nel caso di un accordo temporaneo UK / UE a tariffe zero “standstill”, non sembra esserci necessità di invocare le disposizioni relative agli accordi "provvisori", poiché le tariffe esistenti sono gia’ pari a zero. L'FTA (Free Trade Agreements) temporaneo sopra descritto è un FTA pienamente conforme ai sensi dell'Articolo24 (8)(b) e non è necessario un accordo interinale e quindi non sono necessari “una pianificazione ed un programma".

IL POTERE DELL'UE DI CONCLUDERE ACCORDI DI LIBERO SCAMBIO TEMPORANEI  

Un ulteriore problema è che la maggior parte, se non tutti, gli FTA (Free Trade Agreements) esterni conclusi dall'UE sono i cosiddetti accordi di "competenza mista". Ciò significa che alcune disposizioni dell'FTA non rientrano nell'ambito di applicazione dei poteri esterni dell'UE in materia di trattato e pertanto i singoli Stati membri devono essere parti contraenti del trattato e dell'UE stessa. Quando l'UE ha concordato un accordo commerciale "di competenza mista" con un paese terzo, ed è ostacolato dalla mancata ratifica da parte di uno o più Stati membri, l'UE può, e in pratica, di volta in volta, stipulare un accordo commerciale interinale con il paese interessato. Tale accordo conterrà solo le parti del FTA completo che rientrano nel campo di applicazione dei poteri di elaborazione dei trattati dell'UE.

Questo uso del termine "interim" non ha nulla a che fare con gli accordi provvisori definiti dall'articolo 24 del GATT, ma significa semplicemente che l'accordo rimane in vigore fino a quando non viene sostituito dalla ratifica della piena competenza mista FTA. Il semplice accordo di libero scambio, può essere concluso dalla stessa UE (sulla base del voto del QMV - Qualified majority voting - in seno al Consiglio dei ministri e dell'approvazione del Parlamento europeo) e non richiede di essere firmato o ratificato dai singoli Stati membri. Per quanto riguarda il Regno Unito, la conclusione di un simile accordo di libero scambio è ancora più semplice. Ai sensi dell'articolo 9 della legge sulla tassazione (commercio transfrontaliero) del 2018, il Tesoro ha il potere di attuare tale FTA emettendo regolamenti.

Fonte: Lawyers for Britain