News dalla rete ITA

30 Maggio 2023

Argentina

ARGENTINA: LA POLITICA METTE ALLA PROVA LA FRAGILE SITUAZIONE ECONOMICA

A giugno non si saprà solo se Massa sarà candidato, ma anche se ci sarà un nuovo accordo con il FMI. L'Argentina ha iniziato il conto alla rovescia per sabato 24 giugno, quando verranno confermati i candidati alla presidenza. Durante questo periodo, la politica metterà alla prova la fragilissima situazione economica. Per gli analisti, la tensione finanziaria è esasperante, con un divario del tasso di cambio al minimo del 100%, la Banca Centrale (BCRA) senza riserve e l'incertezza sull'accordo con il Fondo Monetario Internazionale (FMI). In questo contesto, i responsabili delle decisioni commerciali guardano con preoccupazione alle dichiarazioni e ai gesti dei politici, che sembrano ignorare la realtà economica. Nei prossimi giorni, il mercato finanziario si aspetta che vengano chiarite due incertezze: sapere se il ministro dell'Economia, Sergio Massa, sarà candidato alla presidenza e vedere progressi concreti con il FMI, l'unico barlume di speranza che potrebbe portare denaro fresco al governo, secondo gli analisti. Nonostante la buona volontà che Cina, Brasile e Messico potrebbero offrire, il mercato è fiducioso che il "piano per arrivare" possa sopravvivere solo grazie al sostegno del Fondo. Tra gli analisti economici c'è una spaccatura sulle aspettative a breve termine. Alcuni sostengono che in cambio dell'offerta di denaro fresco, il FMI chiederà un maggiore aggiustamento fiscale e un salto nel tasso di cambio ufficiale, che porterebbe il dollaro all'ingrosso dagli attuali 236 dollari a 300 dollari (una svalutazione del 21%). In cambio, il Fondo potrebbe mettere a disposizione dell'entità monetaria circa 2 miliardi di dollari di denaro liberamente disponibile da utilizzare a sua discrezione per controllare il divario del tasso di cambio, con un tetto massimo utilizzabile al mese. Altri economisti ritengono che una svalutazione così forte sia impraticabile in assenza di un programma economico e di credibilità politica, poiché accelererebbe ulteriormente l'inflazione a livelli inimmaginabili e non garantirebbe un alleggerimento delle riserve della Banca Centrale. Pertanto, ritengono che la strada verso ottobre si concentrerà su ulteriori restrizioni alle importazioni e ostacoli alla dollarizzazione dei portafogli attraverso il mercato finanziario. Tutti gli analisti e gli operatori economici, tuttavia, concordano su una previsione: il calo dell'attività economica sarà il peggiore degli ultimi 10 anni, secondo solo alla recessione generata dalla pandemia, e  l'aggiustamento continuerà a essere maggiore per gli strati sociali più bassi, i cui redditi informali stanno perdendo pesantemente a causa dell'inflazione. La banca d'investimento Barclay's, ad esempio, ha appena corretto la sua stima di un calo del PIL del 2,5% al 4% per quest'anno. Spiega di aspettarsi una riduzione della produzione agricola più ampia del previsto a causa della siccità, una contrazione più forte delle importazioni e un aggravamento della situazione finanziaria. "Nonostante un'attività economica migliore del previsto nei primi mesi dell'anno, ci aspettiamo una forte contrazione sequenziale del PIL nel secondo trimestre. Con le riserve nette prossime allo zero, e data la situazione dei tassi di cambio, dell'inflazione e dei tassi d'interesse, aumentano i rischi di scenari dirompenti: spirale inflazionistica, corsa ai depositi in valuta estera o balzo del livello del tasso di cambio. Sono scenari che non si possono più escludere", afferma la banca britannica. (ICE BUENOS AIRES)


Fonte notizia: Giornale LA NACION 29/05/23