In occasione della Settimana dell'Ambiente, la Camera per la Commercializzazione dell'Energia Elettrica - CCEE pubblica un bilancio dell'evoluzione delle fonti energetiche che posizionano il Brasile come granaio delle energie rinnovabili nel mondo. Negli ultimi 10 anni, parchi eolici, parchi solari e impianti idroelettrici e a biomassa hanno aggiunto oltre 50.000 megawatt di potenza alla rete elettrica del Paese, un volume equivalente a più di tre impianti delle dimensioni di Itaipu, uno dei più grandi del pianeta.La potenza aggiunta al sistema dall'energia eolica, ad esempio, è cresciuta di oltre sette volte negli ultimi 10 anni, il che la rende la seconda principale fonte di energia in Brasile. I parchi solari, inesistenti fino a dieci anni fa, contano attualmente circa 300 imprese distribuite in tutto il Brasile, che rappresentano quasi novemila megawatt di capacità installata.Nella valutazione regionale, l'indagine del CCEE evidenzia che l'espansione del segmento dell'energia eolica è stata più espressiva soprattutto a Bahia, che ha guadagnato 275 nuove imprese nell'ultimo decennio e oggi è in testa con il maggior numero di impianti. La produzione di energia solare fotovoltaica si è sviluppata maggiormente nel Minas Gerais, che oggi conta 74 parchi solari locali, mantenendo lo Stato in cima alla classifica. Anche lo scenario idroelettrico è cambiato, con l'ingresso di quasi 300 nuovi impianti negli ultimi anni, in particolare le Piccole Centrali Idroelettriche (PCH), che sono impianti con un serbatoio di massimo tre chilometri quadrati, e le Centrali Idrauliche (CGH), con una potenza massima di 1 MW. Tuttavia, le imprese idrauliche sono ancora concentrate a Minas Gerais, São Paulo, Santa Catarina e Rio Grande do Sul. La maggior parte delle centrali a biomassa, che utilizzano la bagassa della canna da zucchero come materia prima, si trova a São Paulo, Mato Grosso e Mato Grosso do Sul, regioni in cui l'industria della canna da zucchero è maggiormente presente. (ICE SAN PAOLO)

Fonte notizia: TN Petróleo