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22 Giugno 2023

Argentina

ARGENTINA: L'AFIP HA INIZIATO A NOTIFICARE AGLI ESPORTATORI IL SALDO IN VALUTA ESTERA.

Negli ultimi giorni lavorativi, aziende di diversa composizione e settore hanno ricevuto notifiche per inserire, entro un periodo di 10 giorni, i saldi delle loro vendite all'estero. Nelle ultime 72 ore lavorative, attraverso il Sistema Elettronico di Comunicazione e Notifica delle Dogane (SICNEA), l'Amministrazione Generale delle Entrate Pubbliche (AFIP) ha iniziato a notificare agli esportatori che non hanno inserito il risultato delle loro vendite all'estero attraverso la Banca Centrale (BCRA). Le comunicazioni, volte a verificare lo stato degli esportatori e il livello di conformità in relazione all'incasso delle loro operazioni all'estero e all'immissione di valuta estera, sono iniziate ad arrivare tra giovedì e venerdì, prima del lungo fine settimana, e hanno fissato un termine di 10 giorni lavorativi per le aziende, medie, piccole e grandi, per normalizzarsi. In generale, i termini vanno dai 15 ai 60 giorni, tuttavia, se le controparti sono collegate, il residente locale può richiedere a condizioni speciali una proroga fino a 120 o 180 giorni - a seconda del bene o dell'importo totale operante per anno solare - ma senza superare i 50.000.000 di dollari. La misura si inserisce in un contesto di forte restrizione dei cambi aggravato dal ritardo nella rinegoziazione dell'accordo con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) che prevede l'esborso di oltre 10.000 milioni di dollari e dalla pressione dello scenario pre-elettorale. "In conformità con le disposizioni dell'Istruzione Generale IG - 2022-7- E-AFIP-DGADUA e tenendo conto delle informazioni fornite dal Dipartimento di Pianificazione Strategica dei Rischi, con la presente siete convocati per ottemperare, entro dieci (10) giorni lavorativi, all'immissione della valuta estera corrispondente alle destinazioni di esportazione di seguito dettagliate, come elencato nel file allegato, o, se del caso, per garantirne l'immissione", si legge nel testo ricevuto da aziende di diversi livelli e settori. Negli ultimi mesi, a causa della grave siccità, le esportazioni hanno registrato una riduzione significativa, in media di 30 punti rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, che ha portato a un calo del 67% delle entrate ufficiali derivanti dalle ritenute alla fonte tra gennaio e maggio. A questo calo si aggiungono le resistenze all'ingresso di valuta estera da parte di alcuni esportatori che aspettano fino all'ultimo minuto con la speranza di ottenere un ritorno migliore in caso di svalutazione del peso. "Oggi, con il divario al 100%, l'esportazione non è competitiva; finora quest'anno si è perso il 25% del valore della produzione", ha dichiarato un imprenditore vinicolo al quotidiano EL CRONISTA. La stima dei dollari "salvaguardati" all'estero oscilla intorno ai 3.000 milioni di dollari per i redditi ritardati, alcuni in deroga e altri in violazione delle norme ufficiali, su cui l'AFIP (Amministrazione Federale delle Entrate Pubbliche) ha puntato il dito. (ICE BUENOS AIRES)


Fonte notizia: Giornale EL CRONISTA 21/06/2023