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21 Luglio 2023

Francia

DECATHLON VERSO LA RAZIONALIZZAZIONE DEI SUOI TANTI MARCHI DI PROPRIETÀ

Costruire un'ampia gamma di offerte di proprietà, controllando il ciclo di vita dei prodotti dalla progettazione alla vendita, è uno dei pilastri del successo di Decathlon. Il marchio francese di articoli sportivi ha fortemente sviluppato i suoi marques passion dal 1996, segmentandoli nel tempo in modo sempre più dettagliato per sport, con una label dedicata ad ogni pratica. Alla fine, l’approccio lo ha portato a contare quasi 70 fra marchi e sottomarchi. Ma secondo il magazine Challenges, che ha ottenuto indiscrezioni legate alla nuova roadmap dell'azienda, il management, diretto da Barbara Martin-Coppola da gennaio 2022, intende ridurre questo portafoglio a sole 12 etichette. Questi 12 marchi di punta, tra i quali figurano Quechua, Domyos, Tribord, Inesis e Kipsta, assorbiranno altri marchi creati negli ultimi anni, come Wedze, Artengo, Olaian, Elops o Fouganza, che secondo i media nazionali sono destinati a scomparire. Il marchio Decathlon si svilupperà attorno a un'offerta multisport. “Semplificare le offerte non significa alterare le scelte e quindi continueremo a offrire la stessa scelta e la medesima diversità di sport che sono alla base del successo di Decathlon. Questo lavoro è ancora in corso e non possiamo fornire dettagli in questa fase”, sostiene l'azienda di Villeneuve d’Ascq da 1.751 negozi.” Secondo Challenges, che cita una fonte interna, nonostante i buoni risultati, questa molteplicità di offerte richiede “un processo troppo macchinoso, per non parlare della sfida logistica di un portafoglio così frammentato”. I marchi con la maggiore notorietà e i più affermati sono stati mantenuti, mentre i settori dell'escursionismo, della mobilità sostenibile, del fitness e del benessere sarebbero considerati prioritari. La società, nata nel 1976, ha generato nel 2022 un fatturato di 15,4 miliardi di euro, in crescita dell'11,7% rispetto al 2021, con un utile netto di 923 milioni di euro nel 2022 (+1%). Sulla tabella di marcia c'è anche l'idea di sviluppare la propria base di negozi, riducendo alcune superfici di vendita o puntando maggiormente sui franchising all’estero. “Continuiamo ad aprire negozi fisici in tutto il mondo. Tuttavia, adattiamo e ottimizziamo costantemente la nostra rete, le nostre superfici e i formati dei nostri store per rispondere all’evoluzione dei metodi di acquisto, in particolare digitali”, indica la direzione. Centrale anche l'aspetto dello sviluppo sostenibile, in particolare con un'accelerazione in arrivo sui temi della seconda mano (+70% di prodotti usati venduti nel 2022), della riparazione e del noleggio. (ICE PARIGI)


Fonte notizia: YP FashionNetwork Italia 21.07.2023