Le filature di lino francesi erano scomparse. Sono tornate, in un momento in cui è fiorente l'aspirazione ai materiali naturali e in cui la fibra è sempre più utilizzata nelle rotazioni colturali. Una fibra esigente, dai complessi processi di coltivazione e trasformazione."Questo lino sta crescendo in anticipo quest'anno a causa del caldo", spiega Bertrand Coulier, direttore della cooperativa Teillage du Plateau de Neubourg, che menziona fino a 6 centimetri di crescita al giorno. È lì che convergono il lino di 450 agricoltori della Normandia, del Centro e dell'Île-de-France, che rappresentano in media 670 appezzamenti di 12 ettari. Superfici che non vengono devolute ogni anno al lino, la coltivazione a rotazione ritorna solo ogni sei-sette anni sullo stesso terreno, che aiuta a rigenerare. Qui vengono srotolate con cura le balle di paglia per passare alla fase di stigliatura. Lungo due linee di produzione si procederà alla separazione delle fibre lunghe e corte dai semi e dal legnotto dei fusti.Per scoprire cosa succede dopo, è necessario spostarsi ad una trentina di chilometri verso est, per raggiungere Saint-Martin-du-Tilleul. È in questo villaggio situato tra Evreux e Lisieux che nel 2022 è avvenuto un piccolo miracolo con la comparsa di una filanda di lino “umida”, offerta scomparsa dalla Francia negli anni 2000 .Tuttavia, il settore del lino deve affrontare una nuova sfida a lungo termine: il riscaldamento globale. La European Flax and Hemp Alliance ha recentemente messo in guardia sul destino dei raccolti di fronte al caldo . Alle porte di Evreux, a metà maggio, un campo mostrava il lino in piena macerazione, con due mesi di anticipo. Si tratta infatti di un “lino invernale”, seminato in autunno anziché in primavera, e che attualmente è oggetto di numerose sperimentazioni. Con forse la promessa di continuare la coltivazione locale del lino nonostante un clima più caldo nelle regioni europee di coltivazione del lino. (ICE PARIGI)

Fonte notizia: YP - www.fashionnetwork.com Francia del 25/07/2023