Un'indagine ufficiale ha evidenziato il peso delle imprese straniere nelle esportazioni di beni uruguaiani e la quantità di manodopera locale impiegata. L'Istituto Uruguay XXI ha indicato che negli ultimi anni il Paese si è consolidato come destinazione affidabile per gli investimenti, il che si riflette in un aumento degli investimenti diretti esteri. Questo afflusso di capitali si è fatto sentire anche sulle esportazioni di beni. Nel periodo tra il 2012 e il 2022, le vendite all'estero sono cresciute del 41% a un tasso medio annuo del 5%. L'istituto ha aggiunto che le aziende straniere hanno contribuito maggiormente a questo aumento delle esportazioni, crescendo a un tasso annuo del 6%. L'anno scorso le aziende nazionali hanno esportato 4.258 milioni di dollari, pari al 32% del totale. I prodotti principali sono stati la carne bovina, i prodotti caseari, la soia, il legname e i sottoprodotti della carne. Questi prodotti hanno rappresentato il 61% del totale esportato dalle aziende locali. Il rapporto afferma che le esportazioni delle aziende straniere hanno raggiunto circa 9 miliardi di dollari l'anno scorso e sono state raggruppate fondamentalmente in cinque prodotti: cellulosa, carne bovina, soia, concentrato di bevande e riso. Insieme hanno rappresentato il 65% delle vendite all'estero delle aziende straniere. Uruguay XXI fornisce una ripartizione dei principali prodotti e delle aziende coinvolte. Nel caso della carne bovina - il principale prodotto venduto nel 2022 - quasi il 70% delle esportazioni corrisponde ad aziende di origine straniera, con una marcata presenza di impianti di confezionamento di carne brasiliani. Le foglie sono al secondo posto nella classifica delle esportazioni. Le aziende straniere hanno rappresentato il 70% delle vendite, con la presenza di imprese statunitensi, cinesi e francesi. La cellulosa è stata commercializzata interamente da aziende di proprietà straniera. (ICE BUENOS AIRES)

Fonte notizia: Giornale EL OBSERVADOR 12/09/2023