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20 Settembre 2023

Argentina

ARGENTINA: AD AGOSTO INFLAZIONE PIÙ ALTA DEGLI ULTIMI 32 ANNI

L'inflazione mensile di agosto è stata la più alta degli ultimi 32 anni e ha dato il via a proiezioni su ciò che potrebbe accadere nell'ultima parte dell'anno. Infatti, diversi consulenti stimano già che l'IPC (Indice dei Prezzi al Consumo) salirà di nuovo a due cifre a settembre e non escludono livelli simili per ottobre e novembre. L'elevata inerzia pone un limite elevato al dato di questo mese, mentre un possibile disgelo dei prezzi dopo le elezioni, sommato a una potenziale nuova svalutazione del dollaro ufficiale e all'impatto fiscale che potrebbero avere le ultime misure attuate dal governo, sono alcuni dei fattori che, secondo gli analisti, continueranno a esercitare pressioni al rialzo sull'inflazione negli ultimi mesi dell'anno. In questo contesto, secondo il "Relevamiento de Expectativas del Mercado" (REM) della BCRA (Banca Centrale della Repubblica Argentina), gli analisti consultati hanno stimato un'inflazione del 12% per il mese di settembre, mentre hanno alzato il dato per l'intero anno al 169,3% su base annua, ovvero 28,6 punti percentuali in più rispetto alla rilevazione precedente. In questo contesto, hanno previsto una variazione dell'IPC del 9,1% in ottobre, del 9,4% in novembre e del 13,2% in dicembre. Queste cifre, se alcuni degli scenari previsti dagli analisti saranno confermati, potrebbero essere ancora più alte. "I dati settimanali dell'indagine sui prezzi di C&T rivelano che in agosto i prezzi hanno subito una forte accelerazione nella seconda metà del mese, lasciando un freno statistico molto elevato per settembre. Ciò significa che, nonostante una certa moderazione finora in settembre, il mese punta a chiudere di nuovo con un'inflazione a due cifre", ha previsto C&T. Nel frattempo, da LCG hanno sottolineato che ci si aspetta che il passaggio alla svalutazione dei prezzi "non sia terminato e che si veda ancora un certo ritardo a settembre". "Per il momento, nell'indagine sui prezzi di LCG, l'inflazione alimentare settimanale è decelerata solo al margine e rimane elevata, a livelli dell'1,8% a settimana", ha dichiarato l'azienda, anche se ha aggiunto: "Il congelamento del dollaro ufficiale a 350 dollari, l'aumento del tasso di riferimento al 118%, la sospensione degli adeguamenti tariffari per i servizi pubblici e l'estensione degli accordi e dei congelamenti a un maggior numero di prodotti, potrebbero dare risultati, ma sarà un effetto a breve termine".  Eugenio Marí, capo economista della Fundación Libertad y Progreso, ha dichiarato ad Ámbito che l'azienda prevede che per ottobre e novembre "l'inflazione rimarrà vicina alle due cifre mensili". "Ma tutto è soggetto a una forte incertezza. Se la Banca Centrale effettuerà un'altra svalutazione del tasso di cambio ufficiale, assisteremo a un nuovo aumento dei prezzi dei beni commerciali, come è successo in agosto, e a un IPC che accelererà", ha detto Marí. (ICE BUENOS AIRES)


Fonte notizia: Ambito Financiero, 15/09/2023