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24 Settembre 2023

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AFRICA: FRODI ONLINE, IN TROPPI CI CASCANO

Roma – Quasi la metà delle persone intervistate per il rapporto KnowBe4 2023 Online Scams and Victims risulta essere stata vittima di una frode finanziaria. La distrazione e il multitasking hanno fatto sì che il 43% delle vittime cadesse in una frode online.Quasi la metà degli 800 partecipanti al sondaggio africano sono stati vittime online almeno una volta, perdendo migliaia di dollari e vedendo compromessi i propri dati personali. Questa statistica allarmante è uno dei risultati chiave del rapporto appena pubblicato.Il rapporto si basa sulle osservazioni di 800 intervistati in Sud Africa, Kenya, Ghana, Nigeria, Marocco, Egitto, Mauritius e Botswana. Secondo il rapporto, il 53% degli intervistati che si sono sentiti vittime erano convinti che l’offerta fosse legittima perché il sito web sembrava reale. Inoltre, quasi il 48% delle malversazioni rilevate erano di natura finanziaria.“Questi dati mostrano che le frodi online si sono evolute”, afferma Anna Collard, della  KnowBe4 Africa. “La cosa preoccupante è che il 43% delle vittime era distratto e faceva più cose contemporaneamente quando ci è cascato. Lo stato emotivo può influenzare il giudizio, la coscienza e il processo decisionale di una persona, rendendola più vulnerabile agli inganni online”, afferma Collard.Le frodi finanziarie sono il tipo più comune di frode online e colpiscono quasi la metà degli intervistati (50%). Le altre frodi più comuni riguardano investimenti falsi (30%), criptovalute e Nft (29%), furto di identità di branding (28%), furto di informazioni (24%), acquisti online (21%) e false offerte di lavoro (21%) . Frodi meno comuni ma comunque importanti includono la classica truffa nigeriana (17%), furto d’identità di un familiare o amico (18%), furto d’identità di un familiare o amico (18%), frode d’identità (7%), frode fiscale (6%), frode sulle vacanze (9%), frode romantica (13%) e frode alla lotteria (15%).Nel 24% dei casi la posta elettronica è stata il metodo preferito dai truffatori per stabilire un contatto. Al secondo posto ci sono i social media con il 19%, seguiti da WhatsApp con il 10% e altri servizi di messaggistica come Telegram con l’8%. In Nigeria, invece, i social media sono stati la piattaforma più utilizzata (32%), mentre in Sudafrica la posta elettronica è stata il metodo più utilizzato (28%). I truffatori spesso utilizzano tecniche di ingegneria sociale per convincere le loro vittime, tra cui creare fiducia fingendo che i siti Web siano legittimi, inviando messaggi emotivamente accattivanti, utilizzando profili di social media che sembrano autentici ed evitando errori di ortografia o grammaticali.Secondo Collard, le statistiche rivelano l’esistenza di una rete di truffatori più evoluta e sofisticata che utilizza le nuove tecnologie per indurre le persone a commettere errori costosi. Il 30% ha perso tra 100 dollari e 1.000 dollari, il 40% ha perso circa 100 dollari e il 9% ha perso più di 1.000 dollari.Cadere in una truffa ha avuto un impatto psicologico significativo su molte vittime: quasi il 50% ha avvertito un impatto forte o moderato. I risultati evidenziano quanto sia facile per le vittime incolpare se stesse, quando in realtà sono state ingannate da astute tattiche. Dall’indagine è emerso che molte vittime hanno sperimentato emozioni negative, come imbarazzo (39%), rabbia (40%), ingenuità (40%), perdita di fiducia (36%) e vergogna (25%). Alcuni si sono sentiti anche traumatizzati (20%), vulnerabili e indifesi (25%), ansiosi (16%), colpevoli e impauriti (15%) (ICE LUANDA)


Fonte notizia: www.infoafrica.it - e stampa locale