Yaoundé – Dal 2017 al 2023, il governo camerunese ha gradualmente aumentato il dazio sull’esportazione dei tronchi di legno, passando da un’aliquota del 17,5% al ​​60%. Queste rivalutazioni successive mirano a favorire la trasformazione locale, ricorda il sito Invest in Cameroon.Per contribuirvi, a partire dalla legge finanziaria 2022, il governo ha deciso di esentare da ogni dazio e tassa l’importazione di dispositivi, attrezzature, materiali e strumenti destinati allo sviluppo dell’attività locale di lavorazione del legno. Allo stesso tempo, è stata imposta un’accisa ad valorem su tutte le importazioni di opere in legno e mobili. Nelle circolari relative alla preparazione delle leggi finanziarie 2023 e 2024, il capo dello Stato, Paul Biya, richiede espressamente al governo di “dare priorità ai mobili di produzione locale negli ordini pubblici”.Se tutte queste misure piacciono ai promotori delle segherie e di altre falegnamerie industriali in Camerun, infastidiscono invece gli operatori forestali attivi nel Paese. Infatti, in una corrispondenza indirizzata al primo ministro il 23 dicembre 2022, il raggruppamento della filiera de legname in Camerun,  che rivendica il 70% delle esportazioni di legno del paese, denuncia uno “strangolamento fiscale”. (ICE LUANDA)

Fonte notizia: www.infoafrica.it - e stampa locale