Tra settembre 2022 e agosto 2023 sono stati avviati 319.500 nuovi cantieri e rilasciati 379.900 permessi di costruzione, una cifra in calo del 27,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I promotori immobiliari sono particolarmente colpiti dall'aumento dei costi di costruzione a cui si aggiunge l'erosione del potere d'acquisto degli acquirenti e la restrizione dell'accesso al credito causato dall’inasprimento della politica monetaria, attuato dalla Banca Centrale Europea, al fine di contenere l’inflazione. Il numero di nuovi cantieri non è mai stato così basso dal 2014, quando il ministero della transizione ecologica ha iniziato a pubblicare le statistiche. A metà settembre la Federazione dei Costruttori Immobiliari (FPI) ha lanciato l’allarme essa stima infatti che siano 300.000 i posti di lavoro a rischio entro il 2025, se non si farà nulla per rilanciare l'edilizia. “Ci aspettiamo 300.000 perdite di posti di lavoro entro il 2025, circa 150.000 nell’edilizia e 150.000 in tutto ciò che ruota attorno ad esso, uffici di progettazione, sviluppatori, assicuratori, ecc.” (ICE PARIGI)

Fonte notizia: FT – La Tribune