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6 Ottobre 2023

Argentina

ARGENTINA: L'INDUSTRIA CRESCE MENO DELLE ASPETTATIVE

Il settore è cresciuto in agosto, ma meno del previsto. Ad agosto si è registrato un ribasso dello 0,5%, dopo tre mesi di ribassi. Nel complesso, ha registrato una contrazione su base annua del 3,1% che ha cancellato l’aumento accumulato finora quest’anno. In questo quadro, sia l'industria alimentare e delle bevande che quella dei metalli di base sono state le voci che hanno avuto il maggiore impatto sul risultato finale. Parallelamente è noto il livello dell'attività edilizia, che ha registrato un calo mensile dell'1,2% rispetto a luglio. L'asfalto, uno dei principali indicatori dei lavori pubblici, ha presentato una contrazione del 18,7% su base annua, il calo più importante in assoluto. Questi dati provengono dai rapporti pubblicati ieri dall'INDEC (Istituto Nazionale di Demografia e Censo). Nel caso dell'attività industriale, la cifra dello 0,5% mensile è inferiore a quella stimata dal Ministero dell'Industria, che aveva previsto una crescita dell'1,3%. Alimenti e bevande hanno risentito ancora una volta dell'impatto della siccità e hanno portato con sé il resto dell’industria, utilizzando come indicatore il consumo di energia elettrica registrato negli stabilimenti. Su base annua i cali più significativi si sono registrati nei settori alimentare e delle bevande (7,1%), nell'industria dei metalli di base (7,4%), nelle sostanze e parallelamente sono diminuite le attività nella costruzione di prodotti chimici (3,4%) e nella raffinazione di petrolio, coke e combustibile nucleare (6,7%). Queste quattro divisioni hanno avuto un impatto negativo di 3,2 punti, di cui alimentari e bevande sono le più importanti (2 punti). Il calo registrato nel settore alimentare e bevande “si spiega principalmente con l'andamento della macinazione dei semi oleosi, che nel mese in analisi mostra un calo interannuale del 26,6%”, mentre nelle industrie dei metalli di base il principale impatto negativo corrisponde alla produzione di l’industria siderurgica, in calo del 10,9% su base annua, a causa “della chiusura programmata degli impianti nell’agosto dell’anno precedente e della minore domanda da parte dei settori. Il settore dell’asfalto ha favorito l’edilizia fino al declino delle macchine edili e agricole”. Allo stesso modo, l’ultimo indicatore dell’attività edilizia ha mostrato un calo dell’1,2% su base mensile e del 3% su base annua, generando un segno rosso del 2,7% nel dato cumulato per il 2023. Il calo più importante è quello dell’asfalto (18,7%), uno degli indicatori più rappresentativi delle opere pubbliche. "Tra le imprese che si dedicano principalmente ai lavori pubblici, il 50,5% ritiene che il livello di attività diminuirà nel periodo tra settembre e novembre, mentre il 41,7% ritiene che non cambierà e il 7,8% ritiene che aumenterà", ha osservato l'INDEC. È stato inoltre evidenziato che l'occupazione nel settore edile nel settore privato nel mese di giugno è cresciuta dell'11,6% su base annua, raggiungendo i 480.650 dipendenti registrati. Mentre, in termini totali, si registra un incremento del 13,7% rispetto al primo semestre 2022. (ICE BUENOS AIRES)


Fonte notizia: Giornale BAE 06/10/2023