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10 Ottobre 2023

Argentina

ARGENTINA: IL PESO PERDE COMPETITIVITÀ

Dopo la svalutazione ordinata il 14 agosto e il conseguente aumento dell'inflazione fino a raggiungere indicatori mensili a due cifre, il peso ha perso competitività rispetto alle valute dei principali partner commerciali dell'Argentina: Cina, Brasile, Stati Uniti e Unione Europea. Ciò si riflette nell’indice multilaterale del tasso di cambio reale (ITCRM), che la BCRA aggiorna quotidianamente sulla base della propria indagine sui prezzi e dell’evoluzione dell’inflazione in altri paesi. Più precisamente, da allora ogni due settimane il tasso di cambio reale è rimasto indietro di oltre il 5,1%. Da un valore messo in discussione dal FMI (Fondo Monetario Internazionale) di 96,14 punti il venerdì prima delle primarie, con la svalutazione si è saliti a toccare i 115,77 punti. Ma, rapidamente, tutta la competitività valutaria acquisita è stata erosa dall’inflazione, al punto che l’ITCRM venerdì scorso è sceso a 92,91 punti e, se continua per altre due settimane con il ritmo attuale, arriverà alle elezioni nella zona di 87 punti. In altre parole: per le elezioni presidenziali, il ritardo del tasso di cambio sarebbe il più marcato da quando il mercato ha iniziato a correre contro il dollaro a fine dicembre 2017, nel periodo precedente alla modifica degli obiettivi di inflazione operata da Federico Sturzenegger. L'impegno di Sergio Massa è quello di mantenere questo tasso di cambio per altre tre settimane e poi, a partire dal 15 novembre, tornare allo schema crawling peg del 3,2% mensile che lasci il cambio ufficiale a 367 dollari, come indicato nella legge di Bilancio. In questo contesto, il suo vice ministro, Gabriel Rubinstein, ha assicurato nelle ultime ore che un'eventuale vittoria di Milei non li farà svalutare nuovamente. (ICE BUENOS AIRES)


Fonte notizia: Giornale BAE 10/10/2023