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24 Ottobre 2023

Francia

AI : UN MERCATO CHE VALE PIÙ DI 1.000 MILIARDI DI DOLLARI

Meno di un anno fa, quasi nessuno aveva sentito parlare di IA generativa. Entrato in vigore a fine 2022, il regolamento europeo sui servizi digitali, il Digital Services Act (DSA) destinato a regolamentare il mondo digitale e in particolare i colossi del web, nemmeno menziona la parola AI. Ma la tecnologia sta esplodendo. “La sfida che affrontiamo è assolutamente straordinaria, tutti gli attori devono allinearsi in tempi estremamente brevi, anche se l'intelligenza artificiale generativa è apparsa al grande pubblico solo di recente. Ci troviamo in una situazione in cui dobbiamo essere attivi su tutti i fronti, mentre le cose continuano ad evolvere. L'importante è avere una direzione e garantire davvero di dare i segnali giusti agli attori” del settore, ricorda Eric Peters. Nel frattempo, l’IA generativa è già arrivata sul mercato senza preoccuparsi delle regole, sviluppandosi ad esempio senza rispettare i diritti d’autore, come sottolinea Vincent Fauchoux, avvocato associato e Managing Partner dello studio DDG, che fornisce consulenza anche agli operatori dell’IA generativa e ai loro utenti. “Procedendo a setacciare, immagazzinare e indicizzare tutti i tipi di documenti, immagini e video recuperati dal Web senza autorizzazione, queste tecnologie sono state costruite sulla rapina del secolo. Il loro è un peccato originale sin dalla loro creazione”, sostiene. “Trovare la fonte in una creazione generata dall'intelligenza artificiale generativa è un'operazione quasi impossibile, perché ci si trova davanti ad un insieme aggregato. Un po' come un pomodoro impossibile da trovare nella sua forma originale in una ratatouille. Non possiamo più risalire alla creazione originale che è servita da base. Il peccato originale non lascia traccia”, prosegue. Tuttavia, come sottolinea ulteriormente l'avvocato, “mentre i sistemi non si sono costituiti in maniera propria, l'opera creata dall'IA generativa è invece tutelabile, perché non vi si ritrova l'ingrediente originale”. Come rimediare a questo paradosso? “Una prima opzione consiste nello stabilire accordi straordinari con gli attori coinvolti. Un'altra è sostenere la tracciabilità ad ogni livello in tutti i contratti di produzione”, afferma Vincent Fauchoux. Ad esempio, la Società Francese degli Autori, Compositori ed Editori Musicali (SACEM, l’equivalente della SIAE italiana), sta valutando la possibilità di esercitare un diritto di opposizione sull'utilizzo dei dati dei propri autori e di istituire una tassa sull'IA per autorizzare le macchine ad utilizzare le loro opere d'arte a scopo formativo. Altri propongono che venga pagata una royalty agli autori che autorizzano l’uso dei loro contenuti artistici agli editori di intelligenza artificiale generativa. Secondo le stime citate da Bloomberg, il mercato dell’intelligenza artificiale generativa dovrebbe raggiungere i 67 miliardi di dollari nel 2023 e gli 1,3 trilioni di dollari entro il 2032, mentre si prevede che anche gli investimenti nel settore cresceranno fortemente. “C'è molto da guadagnare utilizzando queste tecnologie. Ma dobbiamo farlo con attenzione, sviluppare le buone pratiche. Dobbiamo aiutarci a vicenda, mettere in comune le informazioni per coinvolgere esseri umani creativi, responsabili e consapevoli degli effetti collaterali”, raccomanda Laurence Devillers. Mentre l'Europa si prepara a pronunciarsi sulla questione della regolamentazione dell'intelligenza artificiale generativa, Eric Peters vuole essere rassicurante: “Ci sarà ovviamente un intero sistema di governance con controlli, con standard, i cui attori saranno allineati ai valori europei”. Al di là di questo fronte giuridico comune, è altrettanto essenziale avere in Europa attori più forti, capaci di creare leadership nel settore, concludono i relatori. (ICE PARIGI)


Fonte notizia: YP FashionNetwork Italia 24/10/2023