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2 Novembre 2023

Israele

I SETTORI PIU' COLPITI DAL CONFLITTO: PICCOLA IMPRESA, EDILIZIA E AGRICOLTURA

Secondo un sondaggio condotto dal CBS (Central Bureau of Statistics, ndr), la maggior parte delle imprese israeliane denuncia un calo dei propri ricavi, in alcuni casi, oltre il 50% rispetto ai giorni normali. La situazione è particolarmente grave nel settore edile e nel settore ristorazione ed eventi, dove oltre il 70% delle imprese soffre di un calo di reddito di tale entità, e nella periferia meridionale e settentrionale, dove circa due terzi delle imprese hanno subito tagli di reddito di questa entità. Secondo l'indagine, circa il 37% di tutte le imprese del Paese continua ad operare con un minimo di personale oppure ha proceduto con la completa cessazione dell'attività commerciale. Nel Distretto Sud circa il 59% delle imprese segnala un orizzonte occupazionale minimo. Il danno più basso si registra nell'area di Tel Aviv, dove circa il 25% delle imprese denuncia gravi danni/interruzione dell'attività. Analizzando le imprese in base alle dimensioni, il CBS ha evidenziato che i danni occupazionali nelle piccole imprese sono più gravi: il 42% delle imprese con 5-10 dipendenti sono sul punto di chiudere, contro il 15% circa delle imprese con 5 -10 dipendenti e le imprese con più di 250 dipendenti. Con riferimento ai diversi settori economici, è emerso che nell’alta tecnologia il tasso di danni alle attività è relativamente basso, mentre il 62% delle aziende che lavorano nel settore delle costruzioni sono prossime alla chiusura. Nel settore dei servizi di ristorazione si sono registrati forti cali dei ricavi, in alcuni casi superiori al 70% rispetto ad un periodo normale. Infine, secondo quanto riferito direttamente dal Ministero dell'Agricoltura di Israele, anche il settore primario si trova a fronteggiare una crisi senza precedenti.  (ICE TEL AVIV)


Fonte notizia: Globes