L'anno scorso la Repubblica Ceca è stata il quarto esportatore di energia elettrica dell'UE. Nel 2023 ha esportato all'estero un totale di nove terawattora (TWh) di elettricità, con un calo di cinque TWh rispetto all'anno precedente. Secondo l'analisi della società di consulenza EGÚ Brno, la quota delle esportazioni continuerà a diminuire a causa del declino del carbone, per cui tra qualche anno la Repubblica Ceca potrebbe diventare un importatore. L'anno scorso la Francia (con 49 TWH) è stata il maggior esportatore dell'UE, seguita dalla Svezia e dalla Spagna, mentre la Germania è diventata importatrice di elettricità dopo oltre 20 anni. La ragione del calo delle esportazioni di energia elettrica dalla Repubblica Ceca è da ricercarsi principalmente nella minore produzione di energia elettrica da parte delle centrali a carbone e a gas, meno redditizie a causa del calo dei prezzi. Per la prima volta dal 2007, la Slovacchia è tornata ad essere un esportatore di elettricità. Nel 2023 ha esportato 3,5 TWh, il che è principalmente legato alla messa in funzione della terza unità della centrale nucleare di Mochovce. L'Austria è invece un importatore a lungo termine. L'Italia è stata il maggior importatore di energia elettrica dell'UE, con 50 TWh di elettricità importata. Secondo EGÚ Brno, l'anno scorso la produzione di elettricità nella Repubblica Ceca è diminuita del 10% rispetto all'anno precedente, con le centrali elettriche nazionali che hanno prodotto un totale di 72 TWh di elettricità. Si tratta della produzione più bassa dal 2002. Ciò è dovuto principalmente alla diminuzione dell'attività economica nell'industria. Il consumo annuo netto di elettricità nella Repubblica Ceca è stato di circa 60 TWh per 17 anni. (ICE VIENNA)

Fonte notizia: ČTK