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18 Marzo 2024

Paesi Bassi - Belgio - Lussemburgo - Italia

OLTRE LA TECNICA, IL DESIGN PER INCLUSIONE, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ – ICE BRUXELLES E ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA PER L'ITALIAN DESIGN DAY

Si è svolta giovedì scorso presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles la Conferenza “The invisible cities: inclusion, innovation and sustainability” – un evento organizzato dall’ICE di Bruxelles, l’IIC e l’Ambasciata italiana in Belgio in occasione dell’ottava edizione dell’Italian Design Day.Ha inaugurato l’evento l’Ambasciatore Federica Favi, ricordando che il design è una delle espressioni in cui si manifesta con evidenza il gusto italiano per la bellezza, ed è veicolo della creatività dell’Italia in Europa e nel mondo. Si sono alternati sul palco architetti di studi italiani e belgi, interpretando secondo la loro sensibilità il tema calviniano delle “Città invisibili” e gettando una luce diversa sui molteplici volti dell’architettura moderna.“Soul, beauty, sustainability and imagination: queste idee, insieme, permettono di interpretare la bellezza e lo Zeitgeist, lo spirito del nostro tempo” – Così Marco Gazzola, architetto dello studio Mario Cucinella Architects, ha aperto il panel di discussione, sottolineando che l’architettura non è solo arte, ma anche e soprattutto responsabilità. Il cambiamento climatico e il sovrappopolamento sono sfide imminenti cui gli architetti devono rispondere, riportando al centro della propria tecnica la missione della sostenibilità. Come le piante sono capaci di resistere e adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente circostante, così anche gli edifici devono essere ri-pensati in questa prospettiva. Il tema della sostenibilità è stato richiamato anche da Enrico Onofri, architetto dello Studio belga B-Architecten, ponendo l’accento sull’importanza di ripensare l’architettura, integrando una logica circolare e di lungo termine nell’elaborazione dei progetti.Pierre Blondel, dello Studio Pierre Blondel Architectes, ha definito l’architettura un “fight game”, un gioco di combattimento, un’arte “constrained by time”, che richiede mesi, spesso anni, prima di svelarsi in maniera compiuta. E’ bello immaginare che l’opera finale, però, non sia fine a sé stessa, ma apporti un contributo sociale utile. Oltre al tema ambientale, infatti, durante la Conferenza è stato affrontato il tema del valore sociale ed urbanistico dell’architettura. Pierre Blondel e Federico Pedrini dello Studio XDGA Architects hanno svelato un altro volto di questa disciplina, presentando progetti di social housing,  rigenerazione infrastrutturale e museale, mostrando che l’architettura risponde non sono a canoni estetici, ma anche e soprattutto ad esigenze funzionali concrete.L’evento ha permesso di riflettere sugli aspetti invisibili della città, usando l'opera di Calvino come traduttore universale per collegare la costruzione, la sociologia, l’ecologia e il pensiero critico e celebrare la poliedricità dell’architettura e del design. (ICE BRUXELLES)


Fonte notizia: https://www.ice.it/it/mercati/belgio/bruxelles