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19 Marzo 2024

Svizzera

BOOM AMERICANI SULLE PISTE DA SCI IN SVIZZERA, PER LORO COSTA MENO

ZURIGO (awp/ats) - È boom di turisti invernali americani in alcuni comprensori sciistici elvetici: gli ospiti cercano lo charme del villaggio alpino e prezzi che sono concorrenziali con quelli statunitensi, per non dire inferiori, riferisce oggi la Neue Zürcher Zeitung (NZZ)."Sciare in Svizzera costa molto meno che in Colorado", afferma in un video di 90 secondi Camille Larmoyeux, influencer del settore viaggi di New York, i cui messaggi si diffondo a milioni sulle reti sociali. La sua argomentazione: anche negli Usa sono necessarie diverse ore di volo per raggiungere le montagne, partendo dalla Grand Mela, e il viaggio verso la Confederazione è altrettanto costoso. Una volta arrivati a Zurigo il trasferimento verso le località montante alpine è più breve rispetto agli Usa, il noleggio dell'attrezzatura, gli hotel e le giornaliere sono più economici. Un altro punto a favore delle vacanze sulla neve in Svizzera: "rösti, fondue e la migliore cioccolata calda del mondo".Vengono attratti sopratutto da nomi noti come Zermatt (VS), St. Moritz (GR), Grindelwald (BE) e Verbier (VS), spiega al quotidiano Claudio Zemp, responsabile del comparto Americhe presso l'organizzazione di promozione Svizzera turismo (ST), che assicura peraltro di non avere nulla a che fare con la influencer citata all'inizio.L'aumento più forte dell'affluenza è stato però registrato da Andermatt (UR): nel 2023 un pernottamento invernale su cinque da parte di turisti stranieri era da mettere in conto agli Stati Uniti, mentre prima della pandemia la quota era solo di uno su venti. L'esplosione delle notti si spiega con il fatto che nella primavera del 2022 Vail Resorts, il più grande operatore di stazioni sciistiche al mondo, ha annunciato l'acquisto del comprensorio di Andermatt-Sedrun. Sono così arrivati gli ospiti da oltre Oceano, soprattutto grazie all'Epic Pass, cioè la tessera stagionale valida illimitatamente in tutti i 41 comprensori sciistici in Nord America, Australia, Giappone ed Europa. Poiché Andermatt-Sedrun è la prima stazione sciistica di Vail Resorts sul vecchio continente questo ha creato molto clamore.Assai gettonata fra gli americani è anche Zermatt. In termini assoluti la località vicina al Cervino è addirittura la roccaforte statunitense tra i comprensori elvetici: nei mesi di dicembre e gennaio gli americani vi hanno trascorso 47'000 notti. St. Moritz segue al secondo posto con 15'500 pernottamenti. Anche a Zermatt la progressione coincide anche con il collegamento a uno skipass internazionale, in questo caso l'Ikon Pass di Alterra Mountain Company, il maggior concorrente di Vail Resorts.Svizzera Turismo si concentra sulle famiglie americane che guadagnano più di 150'000 dollari all'anno: si tratta di una cifra doppia rispetto al reddito mediano degli Stati Uniti. Gli americani soggiornano in hotel a 4 o 5 stelle e secondo un sondaggio condotto nel 2017 da ST spendono 280 franchi al giorno, più del doppio dei tedeschi.Colpisce anche la rapidità con cui il turismo americano si è ripreso e addirittura è aumentato, rispetto ad altri paesi, dopo la pandemia di coronavirus. I pernottamenti dei turisti tedeschi sono infatti inferiori al livello pre-Covid e anche gli ospiti cinesi stanno esitando a tornare nella repubblica di Guglielmo Tell.Zemp afferma che negli Usa i millennial (30-45enni) prestano maggiore attenzione all'equilibrio tra lavoro e vita privata rispetto alle generazioni che li hanno preceduti. Il trionfo del telelavoro e la buona situazione economica permettono di combinare meglio ferie e professione.In passato gli americani aspettavano di avere più di 50 anni per viaggiare in Europa. Dopo due anni di pandemia, i millennial non vogliono attendere: approfittano della flessibilità del mondo del lavoro per fare vacanze sulla neve in Europa. Sempre secondo Zemp sono alla ricerca di autenticità: sebbene le condizioni della piste negli Stati Uniti siano molto buone, le stazioni sciistiche americane spesso non hanno il fascino dei villaggi di montagna svizzeri. "Breckenridge non è Zermatt", sottolinea l'esperto.Zemp vede segnali che indicano che il boom continuerà: a partire dal 28 marzo Swiss offrirà un ulteriore collegamento aereo da Washington a Zurigo e in giugno Delta rilancerà un volo diretto Atlanta-Zurigo dopo un'interruzione di dieci anni. Questo porterà ancora più ospiti americani sulle Alpi elvetiche. (ICE BERNA)


Fonte notizia: RSF