La Serbia è nettamente il paese più indebitato nei bond denominati in euro, per un totale di 8,9 miliardi di euro, rispetto ai 5,14 miliardi di euro tre anni fa, nel gennaio 2021.La quota del debito pubblico in valuta estera sul debito totale della Serbia, secondo i dati dell'Ufficio del Debito Pubblico, ha raggiunto il 78,2% alla fine di gennaio, un aumento di un punto percentuale rispetto all'anno precedente.Il debito pubblico denominato in euro rappresenta il 57,2% del debito totale, mentre quello denominato in dollari americani costituisce il 13,7%. Il debito denominato in SDR (Special Drawing Rights), la valuta di riserva internazionale, rappresenta il 6,8% del totale, mentre solo lo 0,5% è denominato in altre valute estere. Il restante 21,8% è rappresentato dal debito denominato in dinari, secondo l'ultima relazione dell'Ufficio del Debito Pubblico.La Serbia è maggiormente indebitata in eurobond, per un totale di 8,9 miliardi di euro. La quantità di debito emesso in dinari, in cui siamo indebitati, si è ridotta a 7,21 miliardi di euro a gennaio di quest'anno. Tale debito era di 8,38 miliardi di euro tre anni fa, a gennaio.A gennaio, gli impegni della Serbia verso la China Export-Import Bank sono saliti a 2,7 miliardi di euro, significativamente più alti rispetto a tre anni fa. A gennaio 2021, il debito verso la China EXIM Bank era di 1,1 miliardi di euro.A gennaio di quest'anno, abbiamo ulteriori 53 milioni di euro di obblighi nei confronti della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, basati su progetti per l'energia e l'infrastruttura.Da gennaio di quest'anno, gli obblighi nei confronti del Fondo Monetario Internazionale sono aumentati di 33 milioni di euro, per un totale di 2,4 miliardi di euro.Tutti questi debiti sono denominati in valuta estera, e la Serbia non ha ridotto la sua esposizione alle valute estere da diversi anni. Al contrario, questa proporzione è in aumento. Guardando a gennaio dell'anno scorso, la quota del debito pubblico denominato in valuta estera era del 77,2%.Due anni fa, nel 2022, questa percentuale era ancora più bassa, al 73,4%, mentre alla fine di gennaio 2021 era del 68,8%. (ICE BELGRADO)

Fonte notizia: Nova ekonomija, 19/3/2024